Crociata contro la Tari da Val di Zoldo a Venezia

Tariffa calcolata sui metri quadrati: «Siamo due e paghiamo per cinque» Il ricorso di un trevigiano arriva in commissione tributaria ma il sindaco si difende
Il Municipio di Forno di Zoldo
Il Municipio di Forno di Zoldo

VAL DI ZOLDO. «È una questione di principio e sono disposto ad arrivare alla fine del contenzioso: non è giusto pagare per cinque se siamo solo due». La storia di Dino Ferretto ha già valicato i confini della Val Zoldana e quelli della provincia di Belluno arrivando a Venezia, dove è in attesa di giudizio.

Residente a Conegliano, Ferretto è proprietario di una casa di circa 120 metri quadrati a Pianaz, frazione di Zoldo Alto oggi confluita nel comune di Val di Zoldo. La “guerra” del coneglianese inizia prima della fusione e punta a combattere quella che secondo lui è un’ingiustizia: la tariffazione della Tari che si basa non solo sulla metratura quadrata dell’appartamento ma anche sul numero di componenti del nucleo familiare, una cifra che però viene calcolata sempre a partire dai metri quadrati dell’abitazione. «Noi siamo solo due» spiega Ferretto, «mia moglie ed io. Ma dobbiamo pagare per cinque e non lo trovo giusto. Non è una questione di soldi ma di principio e sono disposto ad andare fino in fondo».

Una determinazione che si è tradotta nel mandato affidato al commercialista Alberto Fabris di fare ricorso in commissione tributaria provinciale, l’ente competente per la giurisdizione in materia fiscale. La norma che calcola la Tari era inserita nel regolamento comunale di Zoldo Alto (che è stato armonizzato con quello di Forno di Zoldo dopo la fusione). L’imposta, spiega il commercialista, viene calcolata sulla base del nucleo familiare a sua volta calcolato in base alla metratura dell’immobile. «Eppure io ho mandato il certificato del mio stato di famiglia in comune» spiega Ferretto, «dopo essermelo fatto dare dal comune di Conegliano». Niente da fare, né all’ombra del Civetta né in commissione tributaria provinciale. L’agguerrito Ferretto ha quindi fatto un nuovo ricorso, questa volta alla commissione tributaria regionale. I tempi, però, saranno lunghi.

«La scelta di misurare il numero di componenti ipotetici attraverso la metratura dell’immobile è condivisa da quasi tutti i comuni» spiega il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin, «perché mentre per i residenti del nostro comune noi sappiamo come sono composti i nuclei familiari, non possiamo essere a conoscenza di chi effettivamente entri nelle seconde case. Lo ipotizziamo, e per una metratura di quel tipo il calcolo porta a quel numero di componenti. Magari questo non è il caso del signor Ferretto ma è una norma inserita in un regolamento generale e si applica anche a lui. Di più: si applica anche a chi ha appartamenti sfitti».

Il comune di Val di Zoldo ha adottato questa regola per quantificare la tariffa della Tari e quella di Ferretto non è l’unica lamentela arrivata. Il servizio di gestione dei rifiuti, ricorda il sindaco, va scaricato completamente sui cittadini e va fatto pagare attraverso una tariffa che Val di Zoldo calcola in questo modo. Per chi non risiede abitualmente nel comune, però, ci sono delle agevolazioni: la tariffa è scontata del 10% per chi risiede meno di 6 mesi l’anno. E un altro modo di risparmiare, ricorda il sindaco De Pellegrin, c’è: «bisogna fare bene la raccolta differenziata» spiega, «questo è l’unico modo per diminuire il costo del servizio».

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