Crolla il cornicione di Palazzo Olivotto. L’Ater: «A luglio il via al recupero»

Paura   in via Duomo a Belluno per la caduta dei calcinacci. È abbandonato da 15 anni: «Ospiterà sei appartamenti» 

BELLUNO. Il maltempo non risparmia nemmeno i palazzi storici della città. L’improvviso ritorno di pioggia, vento e freddo non ha lasciato il proprio segno solo sulla già provata vegetazione bellunese, ma anche sul tetto di palazzo Olivotto De Col Tana in via Duomo, nel pieno centro cittadino.

Lunedì mattina, infatti, la zona sotto una porzione sporgente del tetto è stata transennata a causa della caduta di alcuni calcinacci sul marciapiede sottostante, fortunatamente avvenuta quando nessuno si trovava a passare nelle vicinanze. «Ci hanno chiamato i vigili urbani dopo aver notato il piccolo cumulo di macerie a terra di prima mattina», spiega l’ingegner Raffaele Riva dell’Ater, «poco dopo siamo arrivati sul posto con i vigili del fuoco che sono saliti fino sul cornicione per constatare che il danno è stato causato da alcune tegole rotte. Qui si è infiltrata l’acqua, che ha portato a far staccare un piccolo pezzo di intonaco dall’intradosso del cornicione».

Già oggi dovrebbe intervenire una ditta specializzata per transennare l’intero marciapiede davanti all’edificio e salire sul tetto per mettere in sicurezza il punto: «Il danno non è di grande entità», spiega Ilenia Rento, presidente dell’Ater di Belluno, «quella che si è staccata è una porzione di intonaco di circa mezzo metro quadrato; già nei prossimi giorni si interverrà per sistemarla».

Un piccolo crollo che arriva a pochi mesi da quella che sarà la rinascita del palazzo: «Abbiamo già approvato il progetto esecutivo per il recupero dell’edificio e siamo in corso di affido dei lavori», prosegue Riva, «un appalto da 850 mila euro che è già in corso di pubblicazione. Con i primi di luglio avranno inizio i lavori che dureranno un anno e mezzo».

Nella struttura verranno realizzati sei appartamenti, due per piano, più due uffici al piano terra, uno ad uso del Comune e l’altro dell’Ater.

«Il palazzo è stato inserito nel bando periferie dal Comune, che dovrebbe prevedere 320 mila euro per quest’opera. Al momento non sappiamo quando arriveranno i soldi perché, benché approvati, non è stato specificato su che anno finanziario verranno erogati», continua Riva, «ad ogni modo questo non sarà di ostacolo ai lavori, che andranno avanti con risorse dell’Ater, se i fondi del bando non dovessero arrivare per tempo. Dell’edificio recupereremo soltanto la parte strutturale, come indicato dalla Soprintendenza, mentre pavimenti, intonaci, impianti e serramenti verranno rifatti completamente perché privi di decori o altri segni di pregio e completamente rovinati dal tempo».

Palazzo Olivotto De Col Tana, risalente al ’700, è stato acquisito in diritto d’uso dall’Ater nel 2011 dopo una lunga trattativa con il Comune, che fino al trasferimento del Museo civico nella nuova sede di palazzo Fulcis, utilizzava alcune sue stanze come magazzino del museo.

«L’edificio è abbandonato da una quindicina d’anni e, a parte la sua funzione di magazzino, non è mai stato utilizzato. Oggi non è più abitabile, anche a causa di un precedente crollo del tetto in un altro punto che aveva richiesto un intervento qualche anno fa. A questo si aggiungono dei solai marci e la presenza di animali che lo hanno occupato negli anni». —
 

Argomenti:bellunoater

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi