Crolla un muretto lungo la Calmada protesta dei residenti

Michela Nogarè abita a 400 metri dal tratto asfaltato «Quassù non vengono fatte manutenzioni da tempo»

BELLUNO. Crolla un muretto lungo la Calmada. E i residenti si appellano alle manutenzioni, carenti, dicono, oltre quella lingua di asfalto che è stata stesa per evitare che la ghiaia continuasse a creare disagi. «Ma oltre quella zona, la strada è disastrata», racconta Michela Nogarè, che vive nell'abitazione di fronte alla quale è crollato il muretto di contenimento. «Invito la cittadinanza a farsi un giro sulla Calmada: dove hanno asfaltato hanno sistemato anche i muretti, più su sembra di entrare in un altro mondo».

Più su abita la signora Nogarè, che martedì mattina ha trovato una brutta sorpresa davanti al cancello di casa: un mucchio di sassi sulla strada di ghiaia, il muretto distrutto. «Abbiamo chiamato i vigili e fatto mettere in sicurezza la zona», continua. «Hanno spostato i massi e messo dei cartelli, poi ci hanno detto che la competenza per l'intervento di sistemazione è dell'Unione montana ma mi chiedo se arriveranno fino a qui».

La signora abita tre-quattrocento metri dopo la zona che è stata asfaltata, all'inizio della salita che porta alla chiesetta di San Gaetano. «Ed è proprio questa la zona messa peggio della Calmada», precisa. «Subito dopo il tratto asfaltato (di circa 400 metri) si formano delle buche che vanno schivate, altrimenti diventa un pericolo. Con la pioggia, inoltre, la ghiaia viene portata a valle e si formano altre buche. Ero contraria all'asfaltatura, che è costata parecchi soldi e non ha risolto tutti i problemi della Calmada. Si sarebbe potuto spendere meno facendo un intervento diverso, su un tratto più lungo, e che fosse anche maggiormente rispettoso dell'ambiente. Non dimentichiamo che la Calmada è una strada bianca».

Quando era emersa l'ipotesi di asfaltarne 400 metri, c'era stata una raccolta firme contro quell'intervento: «Che fine ha fatto?», prosegue la Nogarè. «Si era detto che sarebbero state individuate soluzioni alternative all'asfalto, così non è stato. E la parte di strada che va oltre quel tratto è completamente trascurata».

È un appello alla manutenzione del territorio, quello che fa Michela Nogarè: «La Calmada è molto frequentata. Ci passa qualche auto, diversi trattori e macchine agricole e molte persone in camminata o in bici. Oltre quel tratto asfaltato ci sentiamo cittadini di serie B».

Alessia Forzin

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