Crolla una porzione del tetto del palaghiaccio
Tre rocciatori si sono messi in salvo grazie ad alcuni rumori di avvertimento
FORNO DI ZOLDO. Era annunciato ed è arrivato. Il tetto del palaghiaccio di Soccampo ha ceduto ieri pomeriggio, alle 18.15, poco dopo aver segnalato l’imminenza del crollo con scricchiolii ben precisi. Solo l’esperienza ha salvato i tre rocciatori di Ponte nelle Alpi che stavano lavorando dalle 15 per liberare la copertura da uno strato di neve spessa un metro e mezzo.
La struttura, chiusa e inutilizzata ormai da qualche anno per la rottura dell’impianto del ghiaccio, era già stata transennata l’altro ieri per un evidente pericolo dovuto al sovraccarico di neve. I rocciatori sono arrivati alle 15, hanno installato una piattaforma di 42 metri e, legati con le imbragature, hanno iniziato a spalare. Verso le 18 hanno sentito lo scricchiolio tipico del cedimento e hanno capito subito cosa sarebbe successo. I tre sono scesi di corsa, hanno chiamato i tecnici del Comune e in quel momento, alle 18.15, è avvenuto il crollo. Cinque minuti dopo sono arrivati i carabinieri di Forno e subito la zona si è riempita di curiosi. Pronto anche l’intervento dei vigili volontari di Zoldo Alto, che si sono accertati che non vi fosse nessun ferito, e in breve sono arrivati i vigili del fuoco di Belluno. Il capo squadra dei vigili ha spiegato che il crollo è avvenuto proprio mentre la ditta di rocciatori stava effettuando l’alleggerimento del tetto. Ha ceduto la porzione anteriore della falda verso l’esterno, fra la prima e la seconda campata. Il crollo è stato causato dal peso della neve, o più probabilmente dalle spinte dovute allo sbilanciamento dei pesi sulla struttura principale. La neve tolta prima del crollo aveva già raggiunto i 300 metri quadrati.
L’impianto ovviamente resta chiuso e per fortuna non ci sono feriti, ma solo danni materiali. Ora la messa in sicurezza sarà compito del Comune. Visibilmente amareggiata il sindaco Fausta De Feo: «Quest’anno la neve ha creato problemi a non finire, questa brutta situazione non ci voleva. Meno male che non ci sono stati danni alle persone». Era presente anche il vice sindaco Maurizio De Pellegrin: «Con tutta questa neve e la fragilità della struttura, evidenziata dalle enormi precipitazioni di quest’anno è successo un gran danno. Il legname della struttura non è sano, bisognerà capire cosa fare con i tecnici».
Il caso è pericoloso anche per i rocciatori perché tra una capriata e un’altra, il tetto si è chiuso come un libro, ma sopra rimane ancora tantissima neve.
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