Crollano i prestiti in quattro anni sono scesi del 21%

BELLUNO. Crollano i prestiti alle imprese. Dal 2008 al 2012, secondo l’indagine di Officina Veneta, in provincia di Belluno il numero di prestiti è calato del 21%, passando da quasi 3 miliardi a 2,3...

BELLUNO. Crollano i prestiti alle imprese. Dal 2008 al 2012, secondo l’indagine di Officina Veneta, in provincia di Belluno il numero di prestiti è calato del 21%, passando da quasi 3 miliardi a 2,3 miliardi di euro. Si tratta del calo più elevato rispetto alla media veneta (-0.3% ) e alle altre province (Treviso segna un -3% ed è quella con il valore più basso dopo Belluno).

Un dato che lascia spazio a due interpretazioni: da un lato le aziende sono talmente in crisi che non pensano nemmeno più a chiedere un prestito alle banche; dall’altro, ottenere un credito è così difficile e complicato che molte ditte preferiscono rinunciarci.

Si tratta per lo più di piccole e medie imprese, quelle per cui diventa difficile offrire le garanzie richieste dagli istituti di credito.

«Pur in presenza di varie agevolazioni, come una legge regionale che offre dei tassi di favore, le imprese giustamente non investono, perché non sanno quello che succederà domani. L’incertezza di questi momenti è talmente alta che qualcuno guarda bene a come muoversi e a non esporsi più di tanto», precisa Vittorio Zampieri, vicepresidente di Fidimpresa Veneto.

Per Zampieri, la situazione negli ultimi tempi si è complicata notevolmente, anche per chi è socio di una società di fidi, come può essere Fidimpresa. «Se un socio deve fare, ad esempio, lavori di ristrutturazione e necessita di liquidità, si trova in difficoltà, visto che le banche, ritrovatesi con moltissimi immobili da gestire derivanti da mutui insoluti, non accettano più le garanzie che uno portava un tempo. Il prestito ti viene erogato soltanto se sei capace di pagare in futuro: praticamente vogliono avere certezze sempre maggiori. Ma se uno ha bisogno di un fido, non ha certo la liquidità necessaria da mettere come garanzia. E così uno evita di chiedere il mutuo».

Per Zampieri la situazione attuale è molto pesante. «Stiamo vivendo una situazione paradossale; giorno dopo giorno vediamo diminuire il fatturato e inesorabilmente assottigliarsi la nostra clientela, complice anche una pressione fiscale mai vista. Speriamo di uscirne in tempi brevi». (p.d.a.)

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