Cuore e alcol minano la salute dei feltrini
FELTRE. Incidono più le malattie cardiovascolari e quelle ischemiche del cuore (dovute alle placche che si formano nel circolo arterioso) che i tumori, come cause dei decessi in un anno. Su dati dell'Usl 2 riferiti al 2013, i decessi sono stati 980. Fra questi, le malattie cardiovascolari hanno determinato 347 morti, quelle ischemiche del cuore 132 e i tumori 322. Il tumore polmonare provoca, nel nostro territorio, cento nuovi casi ogni anno con 65 decessi. Questo è quanto emerge dall'indagine condotta dall'azienda sanitaria, e dal dipartimento di prevenzione nello specifico, che ha “fotografato” lo stato di salute dei cittadini, mediante lo strumento dell'intervista (oltre che dell'analisi delle cartelle cliniche nei casi di decesso).
Le interviste sono state fatte fra il 2010 e il 2013, a 1.144 residenti del territorio dell'Usl 2. Le domande vertevano sui comportamenti rischiosi o vantaggiosi per la salute della popolazione adulta. E l'area d'indagine ha riguardato quattro settori: lo stato di salute come salute percepita, prevalenza di sintomi di depressione e di fattori di rischio cardiovascolari come pressione alta e alti livelli di colesterolo nel sangue; le abitudini di vita (alcol, fumo, alimentazione, attività fisica); l'adesione alle campagne di prevenzione tramite screening proposti o alle vaccinazioni: la sicurezza stradale e domestica.
Si è definito in “cattiva salute” con limitazioni delle attività per sintomi da depressione, il 56,3 per cento degli intervistati (la media regionale e quella nazionale è del 60 per cento circa). Ma il 44 per cento degli intervistati affetti dal “male di vivere”, non ha chiesto aiuto a nessuno, né al medico né a parenti o amici. Fra le cause che concorrono alla morte, assieme ad altri fattori di rischio come ipertensione, sovrappeso e colesterolo alto, c'è anche la scarsa attività fisica.
Nella fascia fra i 18 e i 69 anni, dall'indagine dell'Usl emerge che circa novemila persone non fanno regolare attività fisica e che la sedentarietà è più diffusa fra i 35 e i 50 anni, fra le donne, e fra le persone senza difficoltà economiche. Solo il 3.6 per cento percepisce come sufficiente il proprio livello di attività fisica (a fronte di una media regionale del 16 per cento e di una media nazionale del 19 per cento).
I dati si confermano alla voce “situazione nutrizionale” dove si evince che le persone assommano sovrappeso e obesità man mano che invecchiano, aumentando in questo modo le condizioni di rischio. Nella distribuzione per fascia di età, il 76 per cento resta normopeso fino a 34 anni, ma nella classe di età fra i 50 e i 69 anni, il 42 per cento è in sovrappeso e quasi il 17 per cento in condizioni di obesità. Nota dolente, il consumo di alcol: il 67 per cento è bevitore, il 7,6 per cento abituale elevato (cioè affetto da etilite) e la percentuale di binge drinking (grandi abbuffate in tempi ridotti), è riferito ben al 14,2 per cento. Valori superiori alla media regionale e nettamente superiori a quella nazionale.
Laura Milano
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