Cura del territorio e valorizzazione
BELLUNO. «Vivi come non dovessi morire mai». Gli amministratori della Comunità montana Belluno Ponte nelle Alpi ci credono e fanno programmi a lungo termine. È stato rinnovato il consiglio dell’ente, che ha eletto Orlando Dal Farra come nuovo presidente, affiancato da Enrico De Bona e Monica Camuffo, che restano a dare continuità con la giunta precedente, semplicemente scambiandosi il ruolo di vice. Proprio la continuità è uno degli elementi fondanti del documento programmatico sottoscritto da quasi tutti i consiglieri dell’ente. «Viviamo di riforme che si contraddicono continuamente», ricorda Dal Farra, «si cambia tutto per non cambiare mai niente, senza affrontare veramente i problemi. Se il governo facesse studi e simulazioni serie sugli enti locali, riuscirebbe a capire meglio le situazioni». Dal Farra sottolinea come il dibattito sia falsato dalle ipotesi di risparmi: «Politicamente le Cm hanno costo zero, giustamente nessuno di noi ha indennità nè gettoni di presenza» e anche per questo gli amministratori sperano che a settembre ci sia un ravvedimento e la Regione decida di lasciare in vita anche la Cm Belluno-Ponte: «I contatti non mancano e c’è un emendamento già presentato», dice il neo presidente.
Sull’utilità della Cm nessuno discute, perché grazie al suo patrimonio è quasi autosufficiente, svolge compiti di cura del territorio che i due Comuni non riuscirebbero a coprire e non è soggetta al patto di stabilità. Dopo aver ribadito che il bilancio pluriennale 2012-2014 approvato dall’amministrazione precedente diventa «parte integrante del programma della nuova giunta», il documento elenca le linee di intervento più significative del mandato: unione delle risorse dei due Comuni per la valorizzazione del patrimonio comunitario; classificazione, recupero e sistemazione della viabilità secondaria e di percorsi a fini produttivi ed escursionistici; predisposizione di un programma di utilizzo sistematico delle energie rinnovabili; superamento di pendenze e contenziosi in essere; sostegno e supporto al settore agricolo e alle aziende in attività; collaborazione con le altre Cm per l’impiego di capacità operative e per economie di scala e accordi operativi con le associazioni di volontariato.
«Spero di dare un contributo», conclude Dal Farra, «per mia fortuna ho frequentato molte istituzioni con un rapporto costruttivo. Bisogna lavorare in maniera unitaria». La curiosità? Il neo presidente era capogruppo della Cm Bellunese, quando nel 92 fu abolita tra commissari e contenziosi, l’ultimo chiuso il 23 luglio scorso.
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