Da aprile aspetta la domiciliazione
MEL. Da quasi un anno attende che la bolletta dell’Enel le venga domiciliata nel conto corrente bancario. Il fatto riguarda un’anziana signora residente a Mel, invalida al 100% e malata, costretta così a inviare la figlia periodicamente in banca o a scrivere alla società elettrica per chiedere spiegazioni. Ma apparentemente tutto sembra in regola.
La procedura di domiciliazione è stata eseguita perfettamente, come conferma la figlia dell’anziana. «Ho mandato la carta da compilare con Iban, codice finale e i dati dell’utente all’Enel ancora nell’aprile 2014. E qualche tempo dopo ci è stata recapitata la bolletta con scritto “pagato”. Ma quando siamo andati a verificare in banca, non era stato fatto l’addebito. A quel punto, visto che mia mamma teme che le venga staccata la corrente, abbiamo pagato tramite bonifico. E così per altre due volte. A quel punto abbiamo chiesto al nostro istituto di credito se ci fossero dei problemi, ma ci è stato risposto che per loro era tutto a posto. E così ha detto anche Enel.
Stanca di questa situazione, la signora si è rivolta allo sportello Enel di Belluno. «E anche qui», precisa la figlia, «ci hanno confermato che la nostra domanda di domiciliazione è già attiva. Nel frattempo Enel ci ha rinviato il bollettino per indicare i dati dell'utente e lo abbiamo spedito. Ma poi ci hanno chiamato chiedendoci di inviare un fax. Cosa si deve fare per avere la domiciliazione?», si chiede esasperata la figlia dell’anziana.
Enel, però, conferma «che la fornitura della cliente era domiciliata da anni e non ci sono mai stati problemi fino all’addebito di una fattura del 20 maggio scorso. Successivamente i tentativi di domiciliazione richiesti alla banca non sono andati a buon fine e sono in corso gli approfondimenti necessari per capire la natura della problematica, così da fornire al più presto una risposta risolutiva alla cliente». (p.d.a.)
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