«Da Bressa nessuna certezza sul decreto Enti Locali»

BELLUNO. L’ennesima settimana decisiva per il futuro della Provincia di Belluno. E, per di più, adombrata da «seri dubbi» che il decreto Enti Locali possa davvero risolvere il problema del...

BELLUNO. L’ennesima settimana decisiva per il futuro della Provincia di Belluno. E, per di più, adombrata da «seri dubbi» che il decreto Enti Locali possa davvero risolvere il problema del rifinanziamento alle province.

Questa settimana il Governo Gentiloni, spiega il parlamentare del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà, dovrebbe rilasciare il decreto in grado di salvare il destino degli enti provinciali: per garantirne il funzionamento servono 650 milioni di euro, di cui 28 milioni per palazzo Piloni. Questa la richiesta avanzata dalla presidente della Provincia di Belluno Daniela Larese Filon nelle scorse settimane.

Ma c’è il rischio che le speranze bellunesi vengano disattese. «La settimana scorsa, in commissione sul federalismo fiscale, non ho avuto certezze da parte del sottosegretario Gianclaudio Bressa relativamente alla copertura» spiega Federico D’Incà, «qualora questi dubbi trovassero riscontro, ci ritroveremmo di nuovo a punto a capo sul futuro di Veneto Strade nel bellunese e sulla manutenzione dei nostri complessi scolastici».

La speranza di tutti, ovviamente, è che le richieste del Bellunese vengano accolte. Ma potrebbe non essere così scontato. «Nei mesi scorsi avevamo avuto rassicurazioni dal sottosegretario dopo lo stanziamento dei 5 milioni nel mese febbraio da parte del Governo ma ad oggi sono preoccupato che la cifra corrisposta per le province italiane sarà molto al di sotto della quota dei 650 milioni costringendo ancora una volta i cittadini della provincia di Belluno alla mannaia dei continui tagli ai servizi locali» incalza D’Incà.

La soluzione proposta dal pentastellato in caso di fumata nera è drastica: consegnare le chiavi di palazzo Piloni a Bressa in modo che chiuda lui il bilancio. Una soluzione che per il momento non è contemplata dalla presidente della Provincia, che si limita ad attendere.

«Ancora non sappiamo nulla del decreto Enti locali e nelle ultime settimane non abbiamo più avuto contatti» spiega Larese Filon, «aspettiamo il documento e, in base a quello che ci sarà scritto, decideremo il da farsi». Anche il bilancio dell’ente è fermo in attesa di capire quanti soldi saranno stanziati e soprattutto quanti ne arriveranno a Belluno.

Una battaglia, quella per la sopravvivenza, che la Provincia di Belluno sta combattendo da tempo e che ora vede anche l’Unione delle Province Italiane impegnata in prima linea per chiedere al Governo di non lasciar morire gli enti di secondo livello. Una lenta agonia che vede proprio nel decreto Enti Locali una boccata d’ossigeno. (v.v.)

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