Da Dubai “Al Lumin”: chef Lazzarin torna a casa

Val di Zoldo. Cambio della guardia al ristorante Al Lumin di Pecol. Maurizio Lazzarin subentra alla famiglia Gobbo. Da Santa Giustina a Dubai, a Venezia, a Cortina, Dubai e Pecol. Un lungo percorso gastronomico quello di Maurizio Lazzarin con esperienze a non finire.

«Nel 1993», ricorda lo chef, «io e mia moglie Patrizia abbiamo lasciato il locale di Santa Giustina e abbiamo aperto a Dubai il ristorante “Casa mia” all’interno dell’Hotel Le Meridien. Siamo rimasti, la prima volta, fino al 2003. Ai nostri ospiti proponevamo una cucina rigorosamente italiana, con una buona parte di piatti veneti, quali bigoli in salsa, con l’anatra, baccalà mantecato, sarde in saor, gnocchi. La clientela era molto soddisfatta a provare il made in italy».

Il primo rientro in Italia nel 2003: «Siamo tornati per motivi familiari. Ma non sono rimasto fermo. Per un paio di stagioni estive», evidenzia lo chef di origini zoldane , «ho svolto l’incarico di primo chef all’Excelsior del Lido di Venezia, poi sono stato chiamato in Irlanda per aprire un ristorante e ho fatto un breve ritorno a Dubai per portare avanti delle consulenze culinarie. Quindi nuovamente in Italia, per due stagioni all’Hotel Miramonti di Cortina».

Nel 2011 il ritorno a Dubai, «dove ho ripreso in mano il ristorante “Casa mia” che nel frattempo aveva avuto un calo. Col tempo i vecchi clienti sono tornati, grazie anche all’introduzione dei menù stagionali. Nel 2017 vengo premiato con la “Stella al merito del lavoro” rilasciata dal console a nome del presidente della Repubblica Italiana».

Che aria si respirava a Dubai?

«Sembrava di essere in America. Un clima sereno e tranquillo. L’ottanta per cento delle persone sono lavoratori stranieri».

Come mai il ritorno in Italia?

In primo luogo la nostalgia e poi la necessità si stare vicino a nostra figlia e alla nostra nipotina. Abbiamo preso al volo l’occasione che ci ha dato la famiglia Gobbo ed eccoci qui a Pecol per una nuova avventura. Senza dimenticare che sono originario di Zoldo e quindi sono di casa».

Quale il vostro menù?

«Per quanto riguarda la cucina sarà regionale , in primis, con l’utilizzo, per quanto possibile dei prodotti del territorio. Piatti nella maniera tradizionale ma rivisitati. Ci saranno i piatti del giorno e piatti moderni e molecolari. Non tralasceremo nulla». —

Mario Agostini

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi