«Da due mesi a casa senza la linea fissa: un sindaco non può»

Danta. Ivano Mattea preoccupato: «In caso di emergenza sarei irreperibile per protezione civile e forze dell’ordine»
Di Stefano Vietina

DANTA. Da quasi due mesi il telefono di casa del sindaco di Danta, Ivano Mattea, è isolato. Un disguido che può capitare quando si decide di cambiare gestore. Chi non ha mai provato? Ma stavolta, trattandosi di un sindaco, il caso ha anche implicazioni diverse oltre a quelle di un normale disservizio.

«Da due mesi sono in attesa della linea telefonica da parte di Telecom», spiega, «dal 25 luglio scorso: una data che non dimenticherò perché in pratica da allora sono isolato ed ovviamente mi trovo in difficoltà. Ho il cellulare, ovvio; però, dove abito io a Danta, la zona non è perfettamente coperta e quindi non sempre riesco a ricevere telefonate sul mobile. Per questo è fondamentale avere la linea fissa, anche perché se mi dovessero chiamare la Protezione Civile o le Forze dell'ordine, in caso di calamità o di emergenza, devo essere sempre raggiungibile. Ma oggi questo non è possibile, nonostante i numerosi solleciti che ho fatto in queste settimane».

L'odissea inizia il 25 luglio quando Ivano Mattea decide, dopo un'attenta valutazione, di lasciare un altro gestore di telefonia fissa per tornare in Telecom, accettando un'offerta apparsa conveniente. Ma da quel giorno la linea è muta.

«Pensavo si trattasse solo di qualche giorno, perché all'inizio mi avevano detto che al massimo sarebbero stati 20 lavorativi; ma adesso siamo a quasi due mesi e la situazione si sta facendo insostenibile. Ho dato disdetta al vecchio gestore forse con troppa tempestività, ma mi ero basato sulle promesse della Telecom, che mi aveva fatto una proposta, a mio avviso, particolarmente interessante, con un canone fisso che comprende telefonate su tutto il territorio nazionale ai numeri fissi ed anche verso tutti i cellulari, e Adsl senza limiti, per 24 ore su 24».

Ivano Mattea intanto ha fatto innumerevoli solleciti, chiamando tutti i giorni nelle ultime due settimane, ma la risposta è sempre la solita: «Mi dicono che il mio numero è in lavorazione, ma non mi danno nessuna data precisa per il riallaccio. E sono preoccupato. Se capita qualche problema? Questo disservizio è spiacevole per tutti, ma in montagna diventa particolarmente grave. Pensiamo alle nevicate di questo ultimo inverno, o alle piogge di questa estate che hanno creato innumerevoli disagi, provocando frane e smottamenti. Le comunicazioni in montagna sono più necessarie che altrove, ma se questa è la risposta Telecom prende lo sconforto».

Ivano Mattea non si è limitato a chiamare il 187. «Ho chiesto anche se potevano darmi un contatto con qualche loro operatore che lavora nella zona di Santo Stefano o di Pieve, ma mi hanno risposto che non potevano farlo. Allora, non sapendo più dove sbattere la testa, ho chiamato anche in questura a Belluno, facendo presente il mio caso. Ma anche da quel versante non hanno saputo darmi alcuna risposta. Ripeto, per me è importante, nella mia qualità di sindaco, tornare ad essere reperibile. Ed è per questo che, non sapendo più a che santo votarmi, mi sono rivolto al giornale».

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