Da “le plan blue» alla Cassazione e alla causa civile
«Le plan blue» è la prova regina. È con questo piano che Maurizio Guglielmo progettò la circonvenzione dell’anziano Ricci che viveva come un barbone: nel piano c’erano i metodi per blandirlo e le tattiche per diventarne l’erede universale. Furono trovati anche alcuni testamenti olografi. Nel primo, Guglielmo diventava erede delle proprietà bellunesi, poi di quelle veneziane e infine dell’intero patrimonio che Guido Ricci aveva ereditato dal fratello nel 2009. Nel piano anche le mosse con le banche e le istruzioni a Ricci, affinché superasse con successo i test sulla capacità di intendere e volere. In parallelo al procedimento penale corre una causa civile promossa dalla famiglia dell’erede veneziano Foscolo e da quello trevigiano Fanna, perché ci sono quattro testamenti olografi nei quali Ricci nomina Guglielmo come unico erede universale. Dovrebbe diventare cartaccia, dopo il pronunciamento della suprema corte di Cassazione, ma solo nel mese di dicembre ci sarà la precisazione delle conclusioni, davanti al giudice Anna Travia e il patrimonio da 20 milioni di euro potrà essere scongelato e diviso.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi