Da Mondeval la sfida del Cai: «Basta impianti sciistici»

SELVA DI CADORE. «Per i prossimi 150 anni del Cai, nessun impianto sciistico va più costruito. Questo dev’essere l’impegno del Club alpino». Lo afferma Guido Furlan che ieri ha accompagnato a...

SELVA DI CADORE. «Per i prossimi 150 anni del Cai, nessun impianto sciistico va più costruito. Questo dev’essere l’impegno del Club alpino». Lo afferma Guido Furlan che ieri ha accompagnato a Mondeval un folto gruppo di escursionisti, sulle tracce del collegamento sciistico immaginato in quota tra Selva di Cadore e San Vito di Cadore. Domenica il Cai Veneto salirà le Tofane, per celebrare l’anniversario della fondazione e nel pomeriggio sfilerà per Cortina. «Mi auguro che i prossimi appuntamenti, compreso quello dell’8 settembre con la salita contemporanea alle vette dolomitiche più importanti, inducano tutto il Cai, non solo quelli della componente cosiddetta ambientalista, si assumano questo impegno».

Per tutta la giornata di ieri, gli amanti delle terre alte provenienti da quelle più basse – Venezia, San Donà di Piave, Veneto Orientale - hanno camminato tra il Passo Giau e i piedi del monte Pelmo, scendendo poi a Selva dove nel tardo pomeriggio hanno visitato il museo con reperti molto importanti, recuperati nei siti archeologici di queste valli. Lungo il loro itinerario hanno incrociato un numero “impressionante” di escursionisti, tanti anche stranieri.

«Questa dev’essere la popolazione in quota, non quella che approfitta degli abusi del territorio, come il circo bianco», insiste Furlan. Le valli sopra Selva, infatti, sono di impareggiabile bellezza, e rappresentano un patrimonio di storia e di cultura che non eguali sulle Dolomiti. Un patrimonio, dunque, da valorizzare al meglio. Il gruppo ha riflettuto anche sulla proposta lanciata ancora l’anno scorso da Reinhold Messner di un collegamento tra Cortina ed il Monte Rite, proprio attraverso questi luoghi, per lo sci alpinismo d’inverno e la mountain bike d’estate. «Ben venga – ha commentato Furlan – ma sulle piste forestali, non sui sentieri per escursionisti, perché hanno tanti problemi di manutenzione».

Ritornando al progetto di collegamento sciistico, la manifestazione di ieri non sarà l’ultima, come è stato ribadito dai presenti, perché il Cai, il Tam ed altre realtà associative continueranno ad assicurare la massima vigilanza. Le Regole, peraltro, si sono già pronunciate: pollice verso. E tale resta, si assicura a San Vito di Cadore. (fdm)

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