Da Nevegal a Valmorel a piedi o con un trenino elettrico
Un sentiero a mezza costa fra il Nevegal e Valmorel, per riscoprire le bellezze naturalistiche e viverle in maniera green. A piedi, in bicicletta, ma anche con un treno elettrico. È la nuova proposta del Gruppo di azione locale Belluno Alpina, che continua il suo lavoro per la valorizzazione del territorio e lancia un’idea ambiziosa: completare la strada silvopastorale fra le due località per realizzare un sentiero naturalistico che porti anche a valorizzare dal punto di vista turistico le malghe presenti lungo il percorso, gli alberi secolari, le fonti d’acqua, le grotte.
«Belluno Alpina sta per compiere due anni di attività», premette il portavoce del gruppo Gimmy Dal Farra, ringraziando tutti i volontari che si stanno occupando della manutenzione del territorio e le istituzioni che hanno costituito una cabina di regia per attuare il progetto Ronce 2020. «Lanciamo un ulteriore obiettivo, per continuare sulla nostra linea che è possibile vivere in montagna anche senza essere a Cortina».
Il progetto si chiama Ne.Ro.Va., acronimo di Nevegal, Ronce, Valmorel, perché il sentiero collegherà le tre località con un trenino elettrico su gomma composto da due carrozze con capacità di venti persone. Il percorso pensato da Belluno Alpina è di nove chilometri: parte dal Parco Pineta, in Nevegal, passa per il piazzale, l’Olivier, Col Canil, Casere Sogne, Val Bruna, Begher, Le Buse, Cal de Costa, scollina in Valpiana, arriva ai For, Ospedai, Palon, Palonet, Val de Fontana, Ileip, Pian Sanbuga, approda a Malga Pianezze e termina a Valmorel. Si prevedono fermate del trenino in corrispondenza di attrazioni naturalistiche presenti lungo il tracciato. Opera faraonica? «No», precisa Dal Farra. «Ha lo stesso grado di fattibilità di salvare la montagna. Se riusciremo a realizzarla sarà un segnale importante per dimostrare che si può ricostruire la mentalità giusta per continuare a vivere nelle terre alte».
La difficoltà principale è rappresentata dal completamento della strada silvopastorale: mancano il tratto centrale, fra Le Buse e Casera Val Piana, e l’attraversamento Val Bruna - Begher. «L’opera avrebbe una tripla valenza: permetterebbe di pulire il bosco con cadenza annuale, per garantire la fruibilità del percorso, valorizzerebbe l’agricoltura di malga e permetterebbe di realizzare un sentiero naturalistico per trainare il turismo green, in crescita», aggiunge Dal Farra.
I costi potrebbero essere sostenuti accedendo a finanziamenti europei, per il treno ci sarebbe già la disponibilità di un privato ad investire. L’orizzonte è a cinque anni: «Ma l’opera va condivisa con il territorio», precisa il portavoce di Belluno Alpina. «Se i diretti interessati saranno favorevoli si procederà con la progettazione e sarà presentata al primo meeting Prealpi - Alpi, da organizzare a metà settembre in Valmorel o sul Nevegal». —
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