«Da ottobre si apre una pagina storica»
BELLUNO. «Dal 13 ottobre si potrà aprire una pagina importante per l’autonomia della provincia di Belluno, anche nei confronti delle altre province autonome di Trento e Bolzano con cui bisogna iniziare a ragionare insieme. La riforma Delrio si sta realizzando».
Il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa ha esordito così ieri nell’incontro pubblico organizzato nella sala Bianchi dal commissario prefettizio di Palazzo Piloni, Vittorio Capocelli. Presenti molti sindaci del territorio, oltre ai parlamentari Bellot, D’Incà e naturalmente De Menech e ai consiglieri regionali Reolon e Bond.
Un tema molto caldo quello affrontato dal sottosegretario insieme con Ugo Rossi e Arno Kompatscher, presidenti rispettivamente delle province autonome di Trento e Bolzano.
Ma la vera scommessa «è la cura delle relazioni istituzionali prevista dalla norma: cioè il futuro presidente di Belluno avrà la capacità di rappresentare la Provincia su più tavoli, tra cui quello dei fondi delle aree di confine, così come già previsto dalla bozza di intesa trovata al ministero qualche tempo fa, dove la Provincia di Belluno sarà al tavolo accanto agli altri e avrà voce in capitolo nella gestione dei fondi».
Ma resta il fatto che «nel cammino per l’autonomia di Belluno, non si può dimenticare che gli interlocutori principali sono Trento e Bolzano perché Belluno può stipulare in proprio accordi e convenzioni. Lo stesso si può fare con la Regione Friuli», ha detto ancora Bressa che poi ha ricordato che «l’appuntamento importante è quello di dicembre quando si parlerà della Regione montana europea, dell’Euregio e in quell’occasione sarebbe bene che le tre Province (Belluno, Trento e Bolzano) si presentassero con una linea comune».
Dell’importanza dell’unione tra le province dolomitiche hanno parlato anche Rossi e Kompatscher. Il primo ha spiegato che «le legge Delrio è un’occasione importante non solo per voi ma anche per noi, perché sulla sua base dovremo riorganizzare il nostro assetto istituzionale per essere più efficienti e razionalizzare le spese. Delrio riconosce inoltre come la montagna abbia bisogno di strumenti di governo diversi da quelli delle città metropolitane. Su questa strada si potranno avere delle collaborazioni con il Bellunese, un po’ come succede tra gli ospedali del Primiero e di Feltre», ha detto Rossi, il quale ha rilevato l’importanza di ragionare ormai a livello europeo.
«All’interno dell’Euregio dovremo relazionarci con altre regioni, noi ci saremo in questo cammino, perché potremo conservare la nostra autonomia solo nella misura in cui non ne saremo gelosi», ha detto Rossi il quale non ha lesinato una critica al governo Renzi, «che vuole accentrare tutto con l’idea di ridurre i costi, invece non è così».
Per Kompatscher «la legge Delrio è un’opportunità a seconda dei contenuti che si vuole inserire e rimodella il ruolo di Trento e Bolzano all’interno dell’area montana». Per il presidente bolzanino «temi su cui collaborare tra province ce ne sono molti tra cui il turismo su cui siamo in competizione, ma che all’estero invece potrebbe diventare terreno unitario per attrarre turisti», ricordando però come «debba essere realizzata la macroregione alpina, dobbiamo allearci fra di noi per far valere la nostra regione alpina. Auspico che ci sia la vostra volontà di sfruttare questa possibilità».
Per il presidente della Camera di commercio, Luigi Curto, intervenuto come rappresentante delle categorie economiche, la legge Delrio è importante «per l’apertura del Bellunese verso le due province che permetterà di pensare a strategie da condividere, senza più guardarci in cagnesco come accaduto finora».
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