Da quest’estate arrivano i parcometri al lago del Mis
Parcheggi a pagamento, da quest’estate, in valle del Mis. L’amministrazione De Bon, con una delibera dei giorni scorsi, ha infatti formalizzato l’operazione avviata già l’anno scorso, quando è stato raggiungo un accordo con Enel per ottenere in gestione i terreni del lungolago. Ulteriori appezzamenti verranno chiesti in concessione al Parco e a Veneto Strade.
Tre le aree di sosta che diventeranno a pagamento, con parcometri che verranno affidati in gestione ad una ditta esterna: l’area di lungolago tra Val Falcina e il bacino artificiale, la zona in fondo alla valle prima dei Cadini e quella nelle vicinanze, appena oltre il ponte di San Remedio.
Ma attenzione, dice il sindaco Mario De Bon: i ricavi dei parcheggi a pagamento resteranno in valle del Mis, reinvestiti nella pulizia e nel potenziamento turistico dell’area.
«Abbiamo fatto una convenzione con Enel», spiega infatti De Bon, «che prevede che tutto il lungo lago, tra la strada e il bacino, passi in carico al Comune. Questo ci permette di gestire sia le pulizie sia i parcheggi a pagamento. L’idea, in pratica, è di usare quello che si introita dai parcheggi a pagamento per il mantenimento della valle. Tra un mese, grazie al lavoro fatto con il Parco, arriverà la corrente a Pian Falcina, i visitatori troveranno le gallerie illuminate e l’idea è di continuare ad investire sulla valle del Mis, per portarne avanti lo svilupppo».
Si parte subito, dunque, grazie al passaggio in giunta per la formalizzazione del progetto.
«Iniziamo da quelle tre piccole aree», dice ancora De Bon, poi vedremo in futuro come muoverci. Già con Enel c’è un accordo per recuperare aree limitrofe al lago, dunque nel medio termine vorremmo creare altre aree parcheggio dove lasciare tutte le macchine ed evitare la giungla di auto che si vede in certi giorni d’estate».
L’iniziativa dei parcometri in valle del Mis, dice De Bon, si concretizzerà già da questa estate.
«L’avevamo in testa già l’anno scorso», dice il sindaco, «poi i tempi della convenzione si sono allungati».
Ora invece ci sono tutte le carte in regola per partire. «Tutti i proventi resteranno all’interno della valle», dice ancora De Bon, «dunque si può vedere come una tassa di scopo: quello che la gente verserà lo vedrà tornare indietro nella cura del territorio». —
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