Da Rin si rivolge alle Fiamme gialle per la lettera su Largo Poste

Il consigliere vuole conoscere il contenuto della missiva inviata dalla ditta al consiglio comunale

«Non ci permettono di svolgere il nostro lavoro e così ci siamo rivolti alla Guardia di finanza». Così Giorgio Da Rin, capogruppo di “Cortina presente e futuro” rende noto di essersi recato alla Compagnia ampezzana delle Fiamme gialle per segnalare che gli è stato negato l’accesso agli atti. . «La vicenda», spiega Da Rin, «ruota attorno ad una lettera protocollata in Comune mesi fa, inviata da parte della società Development Srl, all’attenzione del sindaco e del Consiglio comunale che non mi è ancora stata data. La società era in raggruppamento temporaneo di imprese con la ditta Vidoni: avevano vinto la gara per il parcheggio interrato in Largo Poste. Il tema è pertanto estremante delicato e avevo chiesto la lettera anche nel consiglio comunale del 30 aprile».

Dopo il consiglio Da Rin si è recato quattro volte in municipio chiedendo verbalmente copia della missiva, sino al 22 luglio, quando non avendo ancora ricevuto nulla, ha scritto una e-mail nella quale lamentava i ritardi nel ricevere il documento. «Ho scritto in Comune che ritenevo questo comportamento uno sgarbo istituzionale», sottolinea Da Rin, «e avevo annunciato che sarei tornato a prendere la copia che mi spetta di diritto, come previsto dalle normative del Testo unico degli enti locali. Sono tornato e ancora non me l’hanno consegnata e quindi ho reso nota la cosa alla Guardia di finanza».

Oggetto della missiva è Largo Poste. Il progetto, di cui si parla dal 2009, votato in consiglio dalla sola maggioranza nel 2010, prevedeva un parcheggio interrato a 3 piani per 195 posti auto. Poi le analisi del sottosuolo fecero scendere a due piani, per 154 posti, il progetto. La Servizi Ampezzo proseguì con i bandi, e ci fu la consegna dei lavori alla Vidoni di Udine, ditta oggi in fallimento. Sono state eseguite le operazioni di carotaggio e bonifica bellica, sono stati spostati i sottoservizi e il suolo è sempre stato riasfaltato con un investimento pubblico di 2 milioni e mezzo di euro. Sono anche stati venduti sulla carta 50 posti auto per un introito di 8 milioni e mezzo.

Il Comune, prima con il commissario De Rogatis, e poi con il sindaco Ghedina, si è orientato a far realizzare solo un piano di parcheggio, ma l’operazione non è ancora stata avviata. «È evidente che la questione è delicata», conclude Da Rin, «attenzionata più volte anche dalla Corte dei conti. Ma noi consiglieri abbiamo il diritto, sancito dal Tuel, di leggere le lettere che vengono indirizzate al consiglio comunale. Il fatto che questo documento sia tenuto celato ci insospettisce e così abbiamo reso nota la vicenda alla Guardia di finanza». —


 

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