«Da Salvini ho preso pubblica distanza»

Santo Stefano. In attesa dell’arrivo di Tosi, la Sinistra risentita col sindaco Buzzo per l’accoglienza al segretario leghista

SANTO STEFANO. Dopo Matteo Salvini, a Santo Stefano è in arrivo Flavio Tosi, accompagnato da Matteo Toscani, il vicepresidente del consiglio regionale che ha lasciato Zaia per il concorrente.

Anche Tosi per patrocinare il traforo di Coltrondo, come è accaduto nei mesi scorsi con Zaia e Alessandra Moretti.

Anche per il sindaco di Verona, candidato appunto alla presidenza della Regione, Alessandra Buzzo ha pronta la maglietta "Forza Comelico" che ha regalato domenica al segretario federale della Lega Nord, che l’ha pure indossata in piazza Roma. Ma c’è chi, a sinistra, ha avuto da ridire contro la scelta di Buzzo, rimproverandole di aver omaggiato Salvini.

«Come sindaco rappresento tutti, non una parte», ha risposto Buzzo, «e, in ogni caso, a Salvini ho premesso che non condivido il suo pensiero».

Buzzo, tra l’altro, indossava una maglietta di Emergency dalla significativa scritta "Liberi e uguali". Il suo gesto è stato apprezzato, invece, dalle opposizioni di centrodestra. Ci è rimasta male, la prima cittadina, per le critiche ricevute, tanto da aver postato su facebook una sua amara riflessione.

«Giornata decisamente pesantissima, fatta una scelta per molti discutibile. Scelta sofferta ma doverosa, dato il mio ruolo e la volontà di non uniformarmi e cadere nel tranello dell'esclusione. Scelta però motivata pubblicamente; così come pubblicamente ho preso le distanze politicamente e umanamente direttamente con l'interessato prima della consegna della maglietta. Conclusione: in un piccolo paese si è avuta la dimostrazione di come certa politica divide e come chi semina odio certamente non raccoglie amore».

L’incontro con Salvini, peraltro, è stato cordiale. Arrivando nel capoluogo del Comelico, il segretario della Lega ha sostato a lungo ai piedi di Coltrondo, commentando tra l’altro che, se un problema del genere si fosse verificato in una qualunque città, avrebbe ricevuto ben altra esplosione mediatica. Giampaolo Bottacin, ex presidente della Provincia, probabile candidato alle Regionali, ha ricordato al suo capo che delle 9 mila frane oggi censite in Veneto, ben 6 mila stanno sfiancando la montagna bellunese. Ci vogliono risorse. «Non è possibile che, come nel caso di Col Cavalier, il governo assicuri le risorse, ma poi», ha lamentato Bottacin ed ha condiviso Salvini, «lasci la Regione, da sola, a scucire i soldi. Regione, peraltro, che viene tagliata nei trasferimenti».

Salvini ha richiamato la responsabilità del Pd: «Questi 60 milioni, necessari per mettere in sicurezza la viabilità verso il Comelico li devono tirar fuori, non solo darli sulla carta».

Il leader del Carroccio è ritornato anche sul ruolo, anzi il “non ruolo” della Provincia, rimasta priva di competenze.

«E’ inutile parlare di specialità e di autonomia per il Bellunese», ha chiosato Bottacin, «almeno fino a quando non sarà permesso di trattenere sul territorio una quota precisa di tasse, sull’esempio di quanto accade nella vicina provincia di Trento».

Francesco Dal Mas

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