Da Vittorio Veneto a Belluno e poi verso Montebelluna: l’elettrificazione è vicina

L’assessore regionale De Berti annuncia che nell’accordo quadro con Rfi l’anello basso è inserito come “priorità” in attesa di finanziamento nazionale
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto

BELLUNO. L’elettrificazione della tratta ferroviaria Vittorio Veneto-Ponte nelle Alpi e Belluno-Feltre-Montebelluna sta per diventare realtà.

Nei giorni scorsi l’assessore veneto Elisa De Berti ha incontrato l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile «a cui abbiamo ribadito la necessità di aggiungere come prioritario nell’accordo quadro, a quelli già finanziati, su richiesta in particolare del presidente Zaia, proprio questo intervento così da completare il cosiddetto “anello basso” del Bellunese. Questo significa che il governo dovrà finanziare il progetto. E speriamo lo faccia nel 2017, così potremo avere la linea elettrificata già dal 2021. Infatti, una volta fatto il progetto, servono tre anni per la sua realizzazione».

A completare l’accordo è stata introdotta anche la tratta Vicenza-Schio.

Ora, continua l’assessore, si dovrà fare pressing sul governo perché finanzi l’opera, «ma se c’è la richiesta della Regione e se nelle risorse deputate al Veneto la priorità è Belluno, va da sè che i soldi arriveranno».

Oltre all’elettrificazione della Conegliano - Vittorio Veneto, della Castelfranco - Montebelluna e della Camposampiero - Cittadella - Bassano, il cui costo ammonta a 30 milioni di euro, Rfi in questo modo è impegnata a quantificare i costi anche dei due nuovi interventi, «ritenuti sino a ieri solo possibili e che oggi possiamo considerare certi. L’elettrificazione del tratto ferroviario bellunese», prosegue De Berti, «permetterà non solo di migliorare la qualità dei servizi e di garantire più sicuri tempi di percorrenza, ma anche di non avere più una rottura di carico a Montebelluna e quindi di poter finalmente realizzare servizi di collegamento diretto tra Belluno e Venezia e Belluno e Padova. Il tutto con dei tempi di percorrenza molto più bassi. Il servizio, quindi, sarà più efficiente ed efficace».

L’assessore veneta evidenzia poi come «con questo passaggio teniamo fede alle promesse che abbiamo fatto alla montagna. Così saremo molto competitivi. Quando l’elettrificazione verrà realizzata si potrà contare su un collegamento ferroviario efficiente e sarà possibile attuare compiutamente l’integrazione ferro-gomma, favorendo in tal modo la ridistribuzione nel territorio delle risorse».

Soddisfatto anche il sindaco di Longarone, nonché vice presidente della Provincia, Roberto Padrin che ha sempre portato avanti questa battaglia. «Sono contento del risultato ottenuto grazie al lavoro fatto insieme tra Governo, Regione e Provincia. Il nostro obiettivo era quello di inserire il Bellunese all’interno del sistema ferroviario del Nord Est così da non essere isolati. E ora l’annuncio della Regione», prosegue Padrin, «sta andando in questa direzione: bisognerà valutare quindi la tempistica anche progettuale. Con quest’opera, insieme con quella della Feltre -Primolano e della statale di Alemagna saranno portate in provincia tantissime risorse, come da anni non si vedevano. E questo grazie all’impegno unitario portato avanti dall’onorevole De Menech, dall’assessore De Berti e da Palazzo Piloni. Inoltre se verrà migliorato il servizio ferroviario si darà seguito anche all’integrazione gomma-rotaia su cui stiamo puntando con Dolomitibus».

E proprio oggi Roger De Menech incontrerà, su incarico del ministro Delrio, l’amministratore delegato di Rfi. Scopo della riunione «l’aggiornamento dei programmi di investimento della società in particolare in provincia di Belluno e la verifica di tempi e modalità degli interventi in programma».

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