Da Vodo a Rotterdam per fare finanza

La storia di Daniel Falloppa che con un amico ha fondato in Olanda la società Equidam: «Il clima qui è migliore che in Italia»
Di Alessandro Michielli

VODO DI CADORE. La grande novità in campo finanziario mondiale parte da Vodo di Cadore e parla italiano: si chiama Equidam, una società finanziaria Srl con sede a Rotterdam (Olanda), nata nel 2012 per mano di Daniel Faloppa e Gianluca Valentini. E proprio Faloppa, passata l'infanzia nel comune cadorino e lasciato per intraprendere la carriera del “finance innovator”, presenta questo progetto innovativo, finito anche sulla celeberrima rivista americana “Forbes” e racconta la sua storia: «Dopo aver studiato al liceo di Pieve - dice - mi sono laureato a Padova in Economia e Management. Ho deciso di fare un master in Olanda, in modo specifico Rotterdam, perché è una delle migliori università in ambito finanziario. La sinergia che si è creata con Gianluca Valentini (cofondatore di Equidam) è nata in Olanda visto che a Padova, dove abbiamo studiato entrambi, non abbiamo mai interagito. Dopo un anno di master abbiamo aperto un blog di finanza imprenditoriale».

Qual è il cuore di questo progetto?

«Noi spieghiamo facilmente le materie finanziarie ad imprenditori che sanno poco o niente riguardo alla finanza imprenditoriale. Abbiamo iniziato a fare consulenza a piccole aziende: il problema di capire quanto vale la propria azienda è estremamente sentito, specialmente per la ricerca di nuovi soci che apportano capitale. L'investitore ne sa molto di più dell'imprenditore e quindi abbiamo iniziato a “giocare” con l'idea di aiutare questi imprenditori proprio a livello di software, con qualcosa che potessero usare non solo attraverso la consulenza. Ad agosto 2012 abbiamo registrato il dominio “Equidam” e abbiamo lanciato questo software per aiutare gli imprenditori in una maniera facile e online, per capire quanto vale la propria azienda in modo molto facilitato: tu rispondendo ad un questionario che è standardizzato, vieni aiutato dal software che ha più di 9 database finanziari, con 5 metodi che noi calcoliamo per l'imprenditore. E quando vai a parlare con gli investitori o con le banche, puoi presentare la tua valutazione con un report creato dal nostro sito che costa 320 euro + iva, un decimo di quello che pagheresti per un commercialista».

L'imprenditore, se non esistesse la vostra società, cosa dovrebbe fare per avere una valutazione?

«Le due alternative sono il commercialista consulente che svolge un progetto di consulenza e si fa pagare effettivamente le sue ore oppure te la fai da solo: in questo caso la maggior parte degli imprenditori, venendo da background che non sono finanziari, hanno dei problemi a calcolarla, a far capire che la loro azienda è credibile; problemi che sono stati risolti da noi».

Avete rinunciato ad una grande somma offerta da parte di un'importante società olandese. Me lo conferma?

«Si, abbiamo rinunciato ad un'offerta d'acquisto totale: un azienda olandese, pubblica negli Stati Uniti, voleva acquisire il 100% di Equidam. Noi abbiamo detto che eravamo interessati a procedere con la nostra attività imprenditoriale e che rifiutavamo. Abbiamo scelto l'imprenditoria per portare Equidam alla grandezza che potenzialmente può raggiungere e quindi abbiamo detto no. Noi lavoriamo su tre mercati: 1) imprenditori 2) piattaforme di online investment 3)Commercialisti. Abbiamo aperto in marzo ai commercialisti che possono usare i nostri calcoli per aiutare i loro clienti. Per ora è una registrazione annuale che costa 127 € al mese a persona».

Quali sono i prossimi step?

«Per ora siamo un gruppo di 15 persone che dovrebbero diventare 18 a breve. Abbiamo fatto crowdfunding per noi stessi e abbiamo trovato investitori per 60.000 euro nell' agosto 2013: fu la campagna più veloce in Europa continentale (24 ore). Adesso abbiamo appena chiuso un altro investimento per 220.000 euro un mese fa. Vogliamo espanderci sempre più con l'obiettivo America: vogliamo portare un tour al centro, nella Silicon Valley . Saremo a San Francisco e New York tra fine ottobre ed inizio di novembre. Cercheremo partners per mettere delle basi solide di espansione».

Perché l'Olanda e non l'Italia?

«Il clima a livello di lavoro qui in Olanda è migliore, ma non è stata una scelta. Noi abbiamo iniziato qui, perché durante gli studi, abbiamo trovato subito clienti e partner: è stata più una conseguenza che una scelta. A posteriori però devo dire che ci sono dei vantaggi essendo all'estero: la maggior differenza è la fiducia nel fare qualsiasi cosa, nei contratti, nel ricevere investimenti, nel parlare con clienti. Qui il livello base di fiducia è molto più alto rispetto all'Italia. Non esiste il preconcetto che quella persona è lì per fregarti, ma che si può costruire qualcosa insieme, si può lavorare con gente giovane: anzi i giovani portano più energia, più idee. La gente onesta e che ha voglia di fare c'è in Italia: il problema è distinguere queste persone dal resto».

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