Dagli Azzurri d’Italia un appello al Comune: «Diamo a Cortina un museo olimpico»
L’entusiasmo olimpico, rivitalizzato dalla recente assegnazione dei Giochi invernali del 2026 a Milano-Cortina, è stato il filo conduttore della cena organizzata all’agriturismo Jagerhaus dalla famiglia Ghedina.
GLI AZZURRI D’ITALIA INTORNO AD UN TAVOLO
Angelo e Cinzia Ghedina hanno invitato tutti gli Azzurri di Cortina che hanno partecipato alle Olimpiadi . «In occasione dell’assegnazione dei Giochi 2026», ha detto Angelo Ghedina, «ho visto un grande entusiasmo in paese e questo mi ha fatto molto piacere. Ultimamente si era un po’ perso di vista l’importanza degli Azzurri. Ora, con le Olimpiadi, possiamo tornare a dare il giusto tributo ai tanti sportivi che hanno portato in giro per il mondo il nome di Cortina e dell’Italia gareggiando ai Giochi. Cortina è la storia dello sport, Milano è il pragmatismo e l’organizzazione: assieme si faranno delle grandi Olimpiadi». E Cortina non ha eguali dal punto di vista sportivo. Gli Azzurri sono oltre 250, e sono stati oltre 450 da quando nacque l’associazione. «A livello sportivo Cortina è la città dei record in campo azzurro», ha ricordato Giorgio Triches, presidente degli Azzurri Cortina, «non c’è al mondo una città di 7 mila abitanti che ha saputo dare lo stesso numero di atleti olimpici che ha dato Cortina». Alla cena erano presenti una trentina di sportivi, dal più anziano Carlo Calzà che gareggiò ai Giochi del 1956 a Cortina in pattinaggio di velocità, alla più giovane Anna Comarella, impegnata nello sci di fondo ai Giochi del 2018. C’erano anche Giorgio Da Rin, che nell’hockey gareggiò a Cortina, e poi i tanti campioni degli sport invernali olimpici e paralimpici; e anche Gianfrancesco Demenego, unico ampezzano ad aver partecipato ai Giochi estivi in atletica. Ad ogni campione è stata consegnata una pergamena, realizzata dalla famiglia Ghedina, con un testo di Libero Accorsi che sintetizza lo spirito azzurro. Emozionante il momento in cui è suonato l’inno di Mameli: tutti in piedi gli atleti a cantare come succede alle cerimonie di premiazioni.
IL MUSEO OLIMPICO IL GRANDE CRUCCIO
«Questo vuole essere un punto di partenza», ha sottolineato Triches, «abbiamo già scritto al Comune per avere un incontro per realizzare un museo Olimpico. Cortina è l’unica città sede di Olimpiadi che non ha un museo. Noi vorremmo crearlo allo stadio , di fronte alla piazza Azzurri d’Italia, con un suo accesso e i servizi necessari. Ora la priorità è avere un sito dove depositare il materiale, perché purtroppo tanti cimeli con il tempo sono andati persi». Favorevole l’amministrazione comunale. «Questo è un momento importante per Cortina», ha dichiarato l’assessore Giulia Girardi, «e credo che nessuno più degli atleti possa capirlo e testimoniarlo a tutto il paese. La gente è entusiasta e lavoreremo assieme per creare questo museo che in paese manca». Gli Azzurri intanto chiedono un magazzino per stoccare e catalogare il materiale, e poi un’area dell’Olimpico per creare il museo. «Pezzi da esporre ce ne sono ancora tanti in giro», ha concluso Triches, «ma dobbiamo iniziare da subito a lavorare affinché gli oggetti non vadano perduti o gettati». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi