Dai cellulari tutti i dati sulle presenze
Confindustria e Reviviscar propongono agli operatori una formazione che sfrutta e utilizza al massimo le tecnologie
BELLUNO. Il 29 gennaio c’erano più stranieri ad Arabba che a Cortina; i milanesi che frequentano la Regina delle Dolomiti abitano per la maggior parte attorno a parco Sempione; la presenza dei giovani tra i 18 e i 30 anni prevale nel periodo estivo e a postare di più sui social sono i maschi tra i 18 e i 44 anni. Sono solo alcuni esempi dei dati raccolti da Tim e Olivetti attraverso l’analisi dei telefoni cellulari presenti in provincia di Belluno tra il dicembre 2016 e metà settembre 2017. Alcuni esempi e quindi le potenzialità dei cosiddetti big data sono stati presentati ieri agli operatori turistici bellunesi, nell’ambito di un incontro organizzato da Confindustria Belluno Dolomiti e Reviviscar, dedicato al turismo 4.0, uno dei mercati più fortemente condizionati dagli strumenti digitali.
Quella di Confindustria Belluno Dolomiti è un’esperienza inedita, perché è proprio qui che i tecnici di Tim e Olivetti hanno applicato per la prima volta i big data al turismo. La necessità era duplice: conoscere con precisione le presenze turistiche in provincia, e creare un percorso formativo per gli operatori. Tim dunque continuerà a collaborare con Confindustria per alcuni mesi e metterà a disposizione dati utili al progetto di formazione che insegnerà agli operatori turistici a leggere e usare i dati, in modo da offrire ai visitatori prodotti sempre più personalizzati. Se si escludono i dati privati, infatti, ogni smartphone può dirci quasi tutto del suo proprietario, a partire dagli strumenti che utilizza per prenotare una vacanza, come ha spigato l’altra ospite di Confindustria e Reviviscar, Magda Antonioli, direttore del master in turismo dell’Università Bocconi che collabora stabilmente con gli industriali bellunesi.
Antonioli ha spiegato come le tecnologie permettono di personalizzare i servizi ai turisti, chiarendo che non è più possibile restarne fuori e che esse possono essere grandi alleati proprio dei piccoli imprenditori o dei piccoli territori, a patto che si ragioni a lungo termine sfruttando il settore anche per programmare il lavoro. Un settore composto in prevalenza da giganti e dove è necessario sapersi muovere, affrontando ad esempio quella “tirannia democratica della domanda” che è la reputazione data dalle recensioni.
Gli esempi di ciò che si può fare attraverso le tecnologie rompendo i vecchi schemi sono notevoli, ma tra i suggerimenti agli operatori bellunesi c’è anche quello di coinvolgere le comunità locali, perché i migliori testimoni di un territorio sono i suoi residenti.
Detto questo: «Il 25-30% delle presenze turistiche non si riesce a calcolare», spiegano sia Antonioli che il direttore di Confindustria Andrea Ferrazzi e si tratta di una percentuale troppo elevata per essere tralasciata. Per questo motivo i big data sono importanti e la mappatura delle presenze nel bellunese, realizzata grazie all’analisi dei cellulari, è stata in grado di svelare alcuni elementi di base (quante persone ci sono in un luogo, da dove arrivano, che strada hanno fatto), ma anche informazioni più dettagliate (chi hanno incontrato, cosa hanno apprezzato, che emozioni hanno vissuto..). È possibile, ad esempio, sapere che sta arrivando un treno con a bordo un gruppo di appassionati di vini, ma è chiaro che nel momento in cui si riescono ad avere tante informazioni e tanto dettagliate, è necessario essere pronti a rispondere con la stessa rapidità ed efficienza.
A questo serve il progetto di formazione turistica 4.0.
All’incontro di ieri hanno partecipato anche Renzo Minella, presidente dell’Anef Veneto e l’assessore regionale al turismo Federico Caner: «Il mondo corre molto veloce con fenomeni che qualcuno ci chiede di contrastare», ha spiegato Caner, «ma non è possibile. Bisogna evitare di subirli e imparare a governarli. Dobbiamo capire cosa vogliono i turisti, costruire una rete territoriale, riempirla di contenuti e creare una cultura dell’accoglienza adeguata ai nostri tempi». Caner ha annunciato, oltre al tavolo delle Dmo, anche il lancio in primavera del nuovo portale della Regione (veneto.eu): «Che punta a colpire dal punto di vista emozionale».
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