Dai formaggi allo speck, un’azienda top

CORTINA. «Noi viviamo in un’oasi. Cortina ancora non è senza lavoro. Le difficoltà ci sono, ma noi andiamo avanti». L’azienda agrituristica El Brite de Larieto di Cortina d’Ampezzo è uno di quegli esempi di attività che, nonostante il periodo economico non proprio roseo, continua a investire sul territorio e a valorizzarlo, richiamando clienti e visitatori da tutta Italia e anche dall’estero.
Nata nel 2004, l’azienda si trova tra Cortina e il passo Tre Croci, a cinque chilometri dal centro del paese, vicino agli impianti di Cristallo e Faloria. Titolare è Giuliana Colli, che porta avanti l’attività insieme al marito Flavio Gaspari, al figlio Riccardo e a sua moglie Ludovica. «Abbiamo anche parecchio personale, una decina di dipendenti, sia del territorio provinciale che da fuori», spiega la titolare. «Oltre all’agriturismo, la nostra attività comprende allevamento, pascolo e mungitura. Un anno e mezzo fa abbiamo aperto il caseificio, seguito da mia nuora, in cui vendiamo i nostri prodotti».
Un caseificio in cui si possono trovare il “Piccolo Brite”, la prima “boutique” del formaggio di Cortina, yogurt e salumi. «Abbiamo 35 bovini, una cinquantina di capre e una decina di maiali», aggiunge la signora Giuliana. «Produciamo infatti anche lo speck. E coltiviamo fragole e lamponi. Tutto quello che serviamo è prodotto in casa». Riccardo, il figlio, 29 anni, si occupa della cucina. Avvicinatosi ai fornelli all’età di 22 anni, pensandoli come una parentesi in una vita dedicata ad altro, ha poi trovato nell’azienda agrituristica di Cortina la sua strada.
E, tra l’altro, è stato recentemente premiato come uno tra gli otto migliori chef emergenti del 2014 per talento, intraprendenza, giovane età ed esperienza accumulata. El Brite de Larieto ha ricevuto inoltre due premi per i suoi formaggi nell’ultima edizione del concorso promosso dalla Camera di commercio di Belluno. «Abbiamo dei buoni prodotti e li vendiamo anche ad alberghi e ristoranti», precisa la titolare. «I nostri clienti arrivano da tutto il mondo. Quest’anno abbiamo avuto più stranieri del solito. Da sempre il nostro agriturismo è frequentato da giapponesi (tant’è che il menù del Brite è in inglese e giapponese, ndr), ma anche norvegesi, austriaci, americani e inglesi. Proprio qualche sera fa ha seduto a un nostro tavolo un gruppo di israeliani». In occasione della nevicata straordinaria che ha colpito la parte alta della provincia nel dicembre scorso, l’azienda agrituristica è riuscita a superare i disagi: questo grazie a un generatore aziendale, che ha consentito di non sospendere l'attività di accoglienza turistica. «Inoltre, la strada ce la puliamo sempre, quindi non abbiamo avuto particolari criticità».
Le difficoltà sono invece quelle provocate dalla tassazione. «Nell’ultimo periodo si può proprio dire che lo Stato sta “mangiando tutto”», sottolinea la signora Giuliana. «Questo, come ben si sa, è un problema non solo nostro, ma di tutti. Tra tasse, stipendi e affitti, le difficoltà certo ci sono. Consideriamo poi che le aree dove lavoriamo sono proprietà delle Regole e noi abbiamo tutto in gestione. A eccezione del caseificio, che è di nostra proprietà. Comunque siamo soddisfatti e contenti, andiamo avanti nella convinzione che è la tradizione a conservare l’identità della montagna. Non dimentichiamo che l’agricoltura, in passato, è sempre stata al primo posto tra le attività delle nostre zone».
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