Dal capo frazione al trasporto a chiamata

BELLUNO. Spesso si identifica Belluno con il centro, ma la città conta ben 38 frazioni molto diverse per dimensioni e popolazione e anche in questo caso ogni candidato ha la sua ricetta, con poche sfumature.
Emiliano Casagrande: da ottobre trasporto a chiamata ovunque. «Le frazioni, nella loro diversità, hanno problematiche omogenee. Il trasporto pubblico è l’elemento più carente e l’amministrazione ha avviato con Dolomitibus il progetto di trasporto a chiamata sperimentale con piccoli mezzi. Diventerà stabile da ottobre, i risultati sono buoni», spiega il candidato di Jacopo Massaro. «Abbiamo realizzato e sistemato diversi marciapiedi e il programma di manutenzioni prosegue. La collaborazione tra Comune e frazionisti è molto attiva, anche per merito di Massaro che ha aperto le porte di Palazzo Rosso a tutti».
Celeste Balcon: ripristinare il capo frazione. «Tutti ne parlano, ma questa idea è patrimonio del Patto per Belluno», ricorda il candidato di Paolo Gamba. «Lo intendo come organo super partes, una figura istituzionale che raccoglie le istanze della gente e le porta a Palazzo Rosso con un canale privilegiato anche con le forze dell’ordine. Abbiamo fatto una proposta di delibera mai presa in considerazione. Si può eleggere come a Caleipo o fare a rotazione come a Cirvoi. Coinvolgere il paese è utile per le manutenzioni e per il turismo per far conoscere le tradizioni locali».
Luciano Da Pian: portare maggiori servizi. Il candidato di Franco Gidoni ritiene che: «Le frazioni sono state un po’ trascurate, anche se forse il centro è messo peggio. Vanno incentivati i servizi e sostenuto il piccolo commercio. È necessario garantire la presenza degli ambulatori medici e il trasporto a chiamata. Nell’elaborazione del Pat serve un revisione decisa anche dell’assetto delle frazioni».
Irma Visalli: patrimonio da valorizzare. «Le frazioni hanno una potenzialità inestimabile», sottolinea la candidata di Paolo Bello, «sia sul piano economico per il turismo e l’accoglienza diffusa, sia dal punto di vista ambientale. Noi crediamo che le Pro loco vadano valorizzate con un “patto” con il Comune e le associazioni per la cura e la diffusione della cultura del territorio. Bisogna aumentare i servizi, migliorare le manutenzioni e le piazzole ecologiche e dare il trasporto pubblico anche la domenica». Visalli spezza una lancia anche per il centro: «Le piazze sono la priorità e piazza Duomo è ridotta a una strada. Non vogliamo chiuderla, ma cambiare la pavimentazione in modo che gli automobilisti capiscano bene che lì sono solo ospiti e la priorità è dei pedoni». Infine il bando per le edicole.
Roberto De Nart: una proposta complessiva. Il M5S con Stefano Messinese guarda alla città nel suo complesso, con la necessità di una valorizzazione generale. «Per quanto riguarda il centro la proposta è quella di incentivare il commercio nelle aree pedonali attraverso sgravi o esenzioni pluriennali a chi realizza strutture architettoniche di pregio, contribuendo così alla riqualificazione della città. Il tutto, all'interno di un Piano per il Centro storico e arredo urbano. Per le aree dismesse nel centro come nelle frazioni l'idea è quella del marketing urbanistico. Un database che promuova e indichi le zone disponibili per le quali sia possibile presentare una proposta edilizio-urbanistica».
Davide D’Incà: più partecipazione nelle scelte. «Bisogna restituire alle frazioni servizi importanti, come le poste e incentivare il trasporto pubblico, rendendolo più dignitoso e gratuito», sottolinea il candidato di Elder Rambaldi. «Noi diciamo no alle decisioni calate dall’alto, perché le masse popolari a devono poter partecipare alle decisioni amministrative. Noi pensiamo che le frazioni vadano gestite attraverso strutture organizzate composte da delegati eletti nei luoghi di lavoro e dagli abitanti delle frazioni. Le strutture devono avere potere reale e incidere sul bilancio cittadino. Solo così ognuno vive il territorio come proprio e si combatte il disinteresse».
Jacopo Savasta: coinvolgere i privati nelle manutenzioni. «Ogni frazione ha le sue esigenze peculiari», rileva il candidato di Franco Roccon, « e i capo frazione sono elementi utili al confronto col Comune. In alcune zone però c’è meno coinvolgimento, perché sono diventate dei dormitori. È fondamentale coinvolgere i cittadini e le associazioni e migliorare la sicurezza».(i.a.)
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