Dal governo 5 milioni per pagare Veneto Strade

L’emendamento votato ieri dalla Commissione Affari costituzionali del Senato dovrà passare in aula. De Menech: «Ora gli enti locali remino dalla stessa parte»
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BELLUNO. «Per esigenze urgenti e indifferibili, al fine di garantire la sicurezza della rete stradale della Provincia di Belluno, sono assegnati a titolo di anticipazione alla Provincia stessa 5 milioni di euro. L’Anas è autorizzata a trasferire queste risorse alla Provincia di Belluno».

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Recita così l’emendamento al decreto Milleproroghe del governo approvato ieri sera in Commissione affari costituzionali del Senato che stanzia per il Bellunese i 5 milioni di euro che andranno a Veneto Strade. Si tratta di una somma che ieri pomeriggio il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa aveva già anticipato alla presidente di palazzo Piloni, Daniela Larese Filon nell’incontro avvenuto a Roma. Una promessa che la presidente ha portato a casa con entusiasmo, anche se la notizia non è stata accolta favorevolmente da più parti.

Primo fra tutti dal direttore generale di Veneto Strade, Silvano Vernizzi che si dice insoddisfatto della somma e promette che dal primo marzo la manutenzione stradale nel Bellunese sarà comunque interrotta. Lo stesso dicono i sindacati che chiedono di andare avanti con la protesta.

Quella di ieri rischia quindi di essere una vittoria di Pirro, se le parti in causa, Provincia, Veneto Strade, sindacati e territorio, non si metteranno d’accordo.

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I prossimi giorni saranno il vero banco di prova. Venerdì, nello specifico, dovrebbe riunirsi nuovamente l’assemblea dei sindaci bellunesi e allora si deciderà se questa soluzione può bastare o se invece sono necessarie azioni più forti, per poter ottenere quei 15 milioni chiesti dalla società stradale e soprattutto per rivendicare risorse strutturali per la viabilità provinciale, cosa che nell’emendamento non viene contemplato.

Il documento, condiviso da tutti i parlamentari bellunesi, prima di passare in Commissione affari costituzionali, aveva avuto l’ok della Commissione bilancio del Senato, a garanzia della copertura economica. Ora questo articolo 9 quinquies sarà da oggi in discussione nell’aula.

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«Ma il più è fatto», precisano i senatori Raffaela Bellot (Fare!) e Giovanni Piccoli (Forza Italia). «Lo scoglio era l’approvazione agli Affari costituzionali. Questo potrebbe essere l’avvio della soluzione del problema». «Problema che si potrà risolvere definitivamente quando passerà anche il decreto per gli Enti locali che prevede nuove risorse per le Province», precisa fiducioso il deputato del Pd, Roger De Menech che aggiunge: «Trovare 5 milioni di euro in tre giorni non è stato facile, ma lavorando tutti insieme ce l’abbiamo fatta. Questi soldi sono di garanzia a quelli che la Provincia può mettere in dodicesimi. Ora ci attendiamo una leale collaborazione tra tutte le parti, altrimenti questa manovra su Veneto strade si dimostrerà soltanto strumentale. Ci attendiamo che tutti remino dalla stessa parte, altrimenti sarà un gioco al massacro».

Non la pensa così il senatore Piccoli che incita, invece, alle azioni di protesta.

«Io dico di tornare in piazza, perché in questa maniera i bellunesi vengono presi in giro. Questa situazione non è altro che uno degli effetti collaterali della legge Delrio», dice.

E poi continua: «Ci troviamo di fronte ad un governo che procede come un tempo, a piccoli pezzi. In questo provvedimento non c’è alcuna garanzia di risorse strutturali a Veneto Strade. È solo un modo per tamponare l’emergenza».

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