Dal Grappa un no deciso al terrorismo
MONTE GRAPPA. Questa volta a Cima Grappa irrompe l’attualità. Lo fa attraverso l’invito del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi: «La questione è semplice – ha detto commemorando i caduti - non dobbiamo mai provare vergogna per i valori di civiltà e democrazia sui quali si incardina la nostra società. La presenza di migliaia di persone in uno dei luoghi simbolo della Grande guerra, in questo senso è un segnale di importanza fondamentale».
Concetto ribadito in un secondo passaggio davanti alla folla di cittadini, alpini e amministratori saliti dal Feltrino, dal Trevigiano e dal Vicentino: «Non dobbiamo avere tentennamenti quando si tratti di affermare la nostra superiorità di fronte alle azioni di un terrorismo che non esito a definire barbaro».
Una presa di posizione, quella del sottosegretario alla Difesa, che ha ottenuto l’approvazione dei presenti in un raduno che è partito dal ricordo dell’inaugurazione del sacello a Cima Grappa da parte del futuro papa Pio X nel 1901 per virare in modo deciso verso l’attualità e la cronaca delle ultime settimane. Il riferimento alla lotta al terrorismo e ai fatti drammatici che negli ultimi mesi hanno sconvolto l’Europa è chiarissimo. Le migliaia di presenti, tra i quali parlamentari, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni civili e d’arma, annuiscono e il raduno delle genti venete al sacrario prende spunto dalle vicende di un secolo fa per richiamare l’attenzione sui fronti che le guerre asimmetriche di oggi hanno aperto in pochi anni. Un tema, quello dei valori, ripreso anche dalla rappresentante della Regione, l’assessore al sociale Manuela Lanzarin. «Questo appuntamento di inizio agosto – ha detto – è un momento costitutivo della nostra tradizione e della nostra identità. Vedere così tante persone in vetta, molte delle quali salite a piedi, ci fa sentire parte di una comunità».
Resta anche per l’assessore il significato speciale dell’edizione 2016: «Non nascondiamoci che quest’anno il raduno ha un significato particolare. È sufficiente pensare alle notizie arrivate dalla Francia nelle scorse settimane per capire l’importanza dei principi nei quali ci riconosciamo. Principi che da più parti sono messi in discussione, per questo è importante lanciare messaggi come quelli che abbiamo ascoltato qui a Cima Grappa».
L’attualità, nei suoi risvolti internazionali, si è fatta notare anche nell’omelia del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla. «Non dobbiamo lasciarci sconfiggere dalla violenza – ha detto il religioso - e da nessun atto che neghi la nostra umanità. Per resistere alla tentazione della violenza, la strada è la costruzione di una comunità nella quale il singolo si inserisca in un progetto più grande». (l.p.)
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