Dal Molin, si cercano un alloggio e la pensione sociale

BELLUNO. Un appartamento per Giovanni Dal Molin, il bellunese emigrato in Uruguay che da qualche settimana è ospitato a spese del comune di Belluno alla villa Bizio-Gradenigo di Cavarzano. La giunta...
La casa di riposo Gaggia Lante
La casa di riposo Gaggia Lante

BELLUNO. Un appartamento per Giovanni Dal Molin, il bellunese emigrato in Uruguay che da qualche settimana è ospitato a spese del comune di Belluno alla villa Bizio-Gradenigo di Cavarzano. La giunta di palazzo Rosso, infatti, prossimamente, prenderà in esame la sua posizione anche dopo la valutazione eseguita dalle assistenti sociali per capire quali siano le sue condizioni fisiche e psichiche. «Se risulterà autosufficiente», precisa l’assessore al sociale, Valentina Tomasi, «si dovrà pensare ad un’altra sistemazione abitativa. Attualmente, infatti, paghiamo 1600 euro al mese per il suo soggiorno alla villa e l’affitto di un appartamento sicuramente costa di meno, molto di meno. Inoltre ci stiamo muovendo anche per capire se può avere diritto alla pensione sociale, per ottenere la quale la condizione principale è quella di essere stati residenti qui per 10 anni continuativi, non importa quando, ma per 10 anni».

L’amministrazione comunale, quindi, sta cercando di sistemare altrove l’emigrante anche per contenere i costi e le spese. In fondo aveva annunciato che questa sistemazione sarebbe stata temporanea. «Quello che abbiamo fatto per il signor Dal Molin è un provvedimento straordinario, non è certo la normalità», ci tiene a precisare Tomasi che passa poi a parlare di quanti siano gli ospiti, soltanto alla Sersa, per cui il Comune contribuisce al pagamento della retta, perchè indigenti. «Sono sei ad oggi i bellunesi per i quali l’amministrazione interviene con una somma, anche se queste posizioni indigenti vengono poi controllate per evitare che qualche furbetto possa approfittarne. Le difficoltà economiche degli anziani sono presenti e conosciute. Per la Sersa il Comune trasferisce annualmente una quota che va a calmierare la quota sia per gli autosufficienti che per i non auto. Ma questo sistema ci rendiamo conto va a penalizzare quelli che sono realmente in difficoltà, e così ci stiamo muovendo per un intervento mirato in base al reddito. Paghiamo poi anche per quei bellunesi che sono ospitati in altre strutture in giro per la provincia».

Ma i problemi maggiori come sottolinea l’assessore «non sono tanto per gli anziani, quanto per le famiglie specie se ci sono bimbi a carico, e anche per loro ci stiamo muovendo». (p.d.a.)

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