Dalla Fondazione Cariverona 3,5 milioni di euro per 74 progetti

Sono i dati relativi all’attività del 2016. La maggior parte degli aiuti andata nel settore dell’istruzione, del volontariato, della salute e dell’arte. Stanziati 710 mila euro anche per attrezzature ospedaliere
Di Paola Dall’anese
Il palazzo Fulcis in piazza Vittorio Emanuele acquistato dalla Fondazione
Il palazzo Fulcis in piazza Vittorio Emanuele acquistato dalla Fondazione

BELLUNO. Volontariato, assistenza agli anziani, cultura, formazione e istruzione: sono questi alcuni dei settori in cui è intervenuta più spesso la prodigalità della Fondazione Cariverona nel corso del 2016.

Settantaquattro i progetti finanziati in provincia di Belluno, cioè il 9.9% delle aree territoriali di intervento della Fondazione: per un totale di circa 3.5 milioni di euro cioè il 4.9% delle intere elargizioni. Un dato importante che denota come il Bellunese sia la quarta provincia sui sette ambiti territoriali, in cui opera l’ente bancario veronese. Segno anche del lavoro e perché no magari anche delle pressioni esercitate dai rappresentanti bellunesi in seno alla Fondazione.

Uno sforzo non da poco quello espresso lo scorso anno dall’ente privato di Cariverona che si è trovata a fare i conti con una congiuntura finanziaria non proprio favorevole che ha visto i conosciuti e controversi problemi con le banche venete oltre a quelli con gli istituti di credito nazionali. Questo ha portato la Fondazione a chiudere il bilancio 2016 con un avanzo di esercizio di 8.940.226 euro, contro i 117.641.955 del 2015. Una flessione che dimostra, senza bisogno di tante parole, le pesanti ripercussioni dell’incerto andamento finanziario e bancario appunto.

Dei quasi 9 milioni di avanzo, quelli disponibili per le erogazioni istituzionali sono pari a 6.844.637 contro i 90 milioni dell’anno precedente. Questo significa che la Fondazione per il 2017 dovrà fare delle scelte oculate su come e dove intervenire per dare una mano alle amministrazioni comunali, provinciali e pubbliche affinché raggiungano alcuni obiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili con le sole forze economiche degli enti.

Ma entrando nel particolare, per quanto riguarda i progetti relativi alla salute pubblica, la Fondazione nel 2016 ha contribuito a sostenere le spese per l’acquisto di attrezzature per l’allestimento delle centrale unica di sterilizzazione dell’Usl 1 Dolomiti investendo 410 mila euro. A cui si sono aggiunti altri 300 mila euro per l’acquisto di un sistema polifunzionale per la Radiologia digitale diretta e di un ecotomografo cardiovascolare per il distretto sanitario feltrino.

Gli investimenti maggiori sono andati nell’ambito dell’educazione-istruzione e formazione. Complessivamente sono stati finanziati interventi per 7.1 milioni di euro in tutte le aree di pertinenza di cui una certa quota è andata anche a Belluno per il progetto Up Grade del valore totale di 90 mila euro. Senza poi dimenticare la realizzazione del progetto “Fablab Concept” (officina innovativa per giovani e imprese) del valore di 40 mila euro del Centro Consorzi di Belluno, mentre altri 30 mila sono andati al Centro per la formazione e sicurezza di Sedico per la realizzazione di un cantiere formativo sperimentale per il recupero degli affreschi della chiesa di san Bernardo di Lentiai.

Per quanto riguarda poi i finanziamenti di piani che mirano all’uso delle nuove tecnologie per la promozione della cultura digitale, la Fondazione ha investito 12 mila euro nell’Istituto comprensivo di Pieve di Cadore per l’acquisto di attrezzature informatiche e arredi per il progetto “Aula 3.0”, 11 mila euro sono andati alla parrocchia san Martino vescovo di Feltre per le attrezzature per la cucina e gli arredi interni della scuola materna don Bosco. Contro il disagio scolastico sono stati stanziati 30 mila euro all’istituto Catullo di Belluno e all’istituto comprensivo di Mel-Lentiai per le scuole elementari e medie. Per quanto riguarda l’arte sono stati assegnati 100 mila euro all Fondazione Teatri delle Dolomiti di Belluno per la sua attività.

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