Dalla montagna al lago Arsiè ora ha la sua guida
ARSIÈ. Arsiè terra da scoprire. Complici le temperature quasi estive, che nell’ultima settimana hanno portato in riva al lago centinaia di ospiti, anche quest’anno la località si candida ad essere una meta di richiamo sia per i turisti che per i feltrini. A confermarlo c’è ora la guida “Arsiè. Dalla montagna al lago”, che mette insieme diciotto passeggiate tra bellezze naturali e tesori storici dedicate anche agli appassionati di nordic walking, ciaspole e mountain bike.
Percorsi con note storiche, culturali e ambientali che offrono una scelta degli itinerari più belli per ogni stagione, riprodotti anche su cartine.
La nuova guida di Arsiè (edizioni Dbs), nata grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale, sarà presentata giovedì alle 20.30 nella sala consiliare del municipio. Gli autori sono Lucia Merlo, Serena Turrin e Antonio De Marchi. In un anno di lavoro hanno raccolto e selezionato alcune tra le escursioni più suggestive, impreziosendole con approfondimenti naturalistici, artistici e culturali.
Ne è risultato un libro ricco di informazioni a volte anche curiose dedicato ad un turista “verde”, desideroso di immersioni nella natura, amante del silenzio ma anche curioso di scoprire angoli poco noti del territorio.
La maggioranza degli itinerari sono percorribili in tutte le stagioni anche con le ciaspole. Inoltre, per le caratteristiche dei sentieri, sono adatti a famiglie con bambini e a chi vuol farsi accompagnare dal proprio cane.
Dopo la presentazione, l’introduzione, le note tecniche, gli accessi stradali e la sentieristica, il primo percorso descritto è il giro del lago del Corlo, con l’indicazione della difficoltà, del dislivello, della quota massima, della lunghezza, del tempo di percorrenza, del periodo consigliato e della segnaletica che si trova sul posto.
Sfogliando le 138 pagine della guida si trovano itinerari per tutti i gusti, dal Col de Stach, Puel e case Forcelletta, proseguendo con i borghi dimenticati in val Carazzagno, e poi con un anello tra contrade e casoni; andando da Rocca alla diga di Corlo; oppure da Corlo al monte Fredina; o ancora da Incino al col del Gallo; a cui si aggiunge la strada del genio e dintorni; oppure il sentiero “Tagliata della scala”.
Poi ci sono gli altri nove percorsi: val Nevera e monte Novegno; casoni di Fastro e monte Sorest; sentiero Boài e val di Napp; attorno a forte Leone; il grande giro delle malghe; l’anello del forte di Cima Lan; Cristo del prà e pale di Agana; “Murazzi” di val Cubia e sentiero dei lavatoi; per finire a Col de Cer, un belvedere sul lago.
Raffaele Scottini
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