Dall’Acqua: «Sono dei paesani» Possibile una raccolta di fondi

SELVA DI CADORE. Per i paesani, è Aurelio «el venezian». E a Selva di Cadore gli vogliono tutti un gran bene. Il cognome Da Tos racconta di una famiglia originaria di Alleghe, ma Aurelio e Bruna sono...

SELVA DI CADORE. Per i paesani, è Aurelio «el venezian». E a Selva di Cadore gli vogliono tutti un gran bene. Il cognome Da Tos racconta di una famiglia originaria di Alleghe, ma Aurelio e Bruna sono residenti a Venezia. Residenti si fa per dire, perché da quando sono in pensione li si vede più spesso in montagna. Il sindaco di Selva, Ivano Lorenzo Dall’Acqua li conosce bene: «Li vedo nel nostro paese molto spesso. Possiamo quasi dire che stiano più da noi che a Venezia. Hanno questa casa e la frequentavano il più possibile, approfittando del fatto di essere dei pensionati ancora giovani. Lui gira con un quad, una di quelle moto con quattro ruote ed effettivamente è molto ben voluto. Siamo tutti molto dispiaciuti per quello che è successo: ieri mattina sono stato chiamato verso le 6.30 e ho potuto rendermi conto personalmente del disastro che si era verificato all’interno delle quattro abitazioni. E meno male che i due coniugi stanno bene, dopo aver rischiato l’ intossicazione da monossido di carbonio».

Una notte fredda, ma senza neve, a Selva. Via Pescul è stata svegliata dal fuoco e dal fumo, che uscivano dal caseggiato. Spaventati i vicini. L’hotel Garnì Ladinia è a pochi metri: «Abbiamo visto le fiamme uscire dalla finestre», racconta Mario Zuliani, «e abbiamo avuto paura. Meno male che nessuno è rimasto coinvolto, perché poche ore prima marito e moglie erano stati trasportati all’ospedale di Agordo per una presunta intossicazione da monossido di carbonio. Quello che mi chiedo e ci chiediamo un po’ tutti è come mai nessuno abbia preso in considerazione l’ipotesi di verificare la causa di questa fuoriuscita. Sarebbe bastato poco, per evitare un danno molto consistente. Posso immaginare che sia andato quasi tutto distrutto: ci sono parecchie parti in legno e in plastica, senza dimenticare le tende, che non saranno state sicuramente ignifughe».

Selva è rimasta scossa. In questi casi, spesso scatta la solidarietà: «Mi auguro che ci sia una raccolta di fondi, per aiutare questa gente. Qualcuno ci penserà sicuramente e credo che tutti saremo pronti a dare una mano». (g.s.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi