Dalle storie dei gelatieri bellunesi nasce un museo
LONGARONE. Una ricerca sulla storia dell’emigrazione dei gelatieri bellunesi come occasione per un possibile museo diffuso e compartecipato: è questo lo scopo di “Partire per restare: prospettive di rappresentazione per storie dei gelatieri”, progetto commissionato dall'Unione montana Cadore Longaronese Zoldo. Hanno collaborato i Comuni di Cibiana, Forno di Zoldo, Longarone, Valle di Cadore, Vodo di Cadore, Zoldo Altro e Zoppè di Cadore, nell'ambito di un ampio progetto Interreg Italia Austria. L'iniziativa è stata finanziata all'82% con i contributi del Gal Alto Bellunese e per il resto dall'Unione montana e dai Comuni.
La presentazione si è svolta nell’ambito della Mig a Longarone Fiere, introdotta dal presidente dell'Unione montana Sabrina Graziani. «Questa non è la consueta ricerca storiografica», ha detto, «ma un punto di partenza per futuri approfondimenti e sviluppi concreti sul territorio». In seguito sono intervenuti i tre professionisti che hanno lavorato al progetto, ovvero Elisa Bellato dell'università di Verona, Giovanni Callegari della ditta Eurekip e Ugo Perissinotto del Centro di documentazione Pavanello che si sono mossi sui sotto-temi delle storie, geografie, relazioni, economie, tracce e icone. «Questo percorso – spiega Bellato – vuole fornire le basi per un allestimento visivo. Starà poi alle comunità decidere come utilizzarlo, se farlo diventare un museo, una mostra itinerante, una serie di siti in relazione tra loro o altro ancora. E stato un lavoro su più fronti, sia con video interviste (alcune fatte il giorno stesso ai visitatori della Mig) che negli archivi storici comunali. Ci sono diverse chiavi di lettura ed è importante ribadire la dignità dei mestieri antichi e contemporanei, nel giusto spazio. Non vogliamo che diventi qualcosa di immobile ma che possa essere arricchito con il tempo con la collaborazione del territorio».
«A noi è stato dato, per così dire, un mandato esplorativo – continua Callegari – abbiamo spostato l'attenzione dalle origini del mestiere del gelatiere alle sue ricadute tramite il processo migratorio. Si è scoperto così il forte senso di servizio e di stile, la capacità di investimento economico e le dinamiche familiari con alcune separazioni forzate (il “partite per restare” del titolo). Il pubblico oggi vuole esperienze e narrazioni, non semplici musei con i macchinari, vuole sentire le storie. E di storie sul mondo del gelato ne abbiamo tantissime da raccontare».
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