Dalle vette agli abissi È il cinema del mondo

Inaugurazione con il capo dello Stato. Poi film, feste e star
Di Manuela Pivato
30 Aug 2013, Venice, Italy --- Palazzo Del Cinema during the 'The Canyons' premiere at the 70th Venice International Film Festival. August 30, 2013 --- Image by © Dave Bedrosian/Geisler-Fotopress/dpa/Corbis
30 Aug 2013, Venice, Italy --- Palazzo Del Cinema during the 'The Canyons' premiere at the 70th Venice International Film Festival. August 30, 2013 --- Image by © Dave Bedrosian/Geisler-Fotopress/dpa/Corbis

di Manuela Pivato

Lassù, a 8 mila metri d’altezza, e poi giù in picchiata, nel profondo dei mari più blu. Tra la vetta insidiosissima di “Everest”, film da cardiopalmo scelto per la serata inaugurale, e gli abissi a rischio scomparsa di “Human”, proiezione speciale di chiusura; tra due storie vere, documentate e cariche di disastri; ma anche tra la preapertura in Sala Darsena con l’omaggio a Orson Welles e l’inaugurazione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la 72ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si presenta come il festival della realtà, attento ai sentimenti, specie se angosciosi, ai fatti di cronaca, possibilmente toccanti, e alla rievocazione della storia, soprattutto quella dolorosa. Dal mare inquieto di oltre 3 mila titoli visionati, sono usciti così i 55 lungometraggi della selezione ufficiale di cui 21 in Concorso, 16 Fuori Concorso e 18 in Orizzonti che - dal 2 al 12 settembre - saranno dati in pasto ai 3 mila giornalisti accreditati in arrivo da tutto il mondo e al pubblico che, per goderli in anteprima, si spera arrivi numeroso alle visioni in Sala Grande e al PalaBiennale.

Specchio dei tempi, anima del direttore Alberto Barbera e risultato di quello che c’era sul mercato dopo Cannes e a ridosso di Toronto, la Mostra del Lido prima di tutto parlerà molto italiano assicurando numerosi red carpet tricolori a beneficio dei quattro registi in concorso, Marco Bellocchio, Giuseppe Gaudino, Luca Guadagnino e Piero Messina; della schiera degli attori con Filippo Timi, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio; dal cast inusuale del film collettivo “Milano” che chiuderà le Giornate degli Autori con Elio, Roberto Bolle, Walter Veltroni e Cristiana Capotondi; delle forme sontuose di Serena Grandi protagonista del cortometraggio “Eternit”; della venezianissima e global famiglia di Arrigo Cipriani protagonista del documentario di Carlotta Cerquetti dedicato all’Harry’s Bar; e della nuova Arena nei Giardini del Casinò: un piccolo festival nel festival che vedrà a tu per tu con il pubblico (anche quello senza pass) Giuliano Montaldo, Giuseppe Tornatore, Gianni Amelio, i disegnatore del Male e Vasco Rossi che, l’11 settembre in una serata che si annuncia da delirio presenterà il Decalogo della sua vita e incontrerà i fan in un’“arena” per lui spostata alla Sala Darsena e ai suoi mille e 400 posti, in due proiezioni una via l’altra. Per la prima, biglietti gratuiti prenotabili via web, i posti sono andati bruciati in due ore: questa Mostra ha anche un’anima rock.

Parlerà italiano anche l’allestimento nel Palazzo del Casinò dove fluttueranno tra i getti dell’aria condizionata i “Fantasmi” di Chiara Rapaccini, in arte Rap: venti teli con le fotografie salvate e rielaborate dalla compagna del grande regista di cui ricorre quest’anno di centenario della nascita.

Italiano il manifesto del festival, ideato e realizzato da Simone Massi (con una pensierosa Nastassja Kinski) e mezza italiana l’ex modella e va da sè emozionata madrina Elisa Sednaoui che ha già una fondazione a suo nome per sostenere i giovani nelle aree rurali egiziane.

Sistemati i conti (numerici e morali) con il cinema di casa nostra, il festival si concentra su tutto il resto del mondo che sbarcherà al Lido sotto forma dell’atteso “Black Mass” di Scott Cooper (Fuori Concorso) con Johnny Depp e Dakota Johnson; del desiderato “The Danish girl” del premio Oscar Tom Hooper con un’Alicia Vikander da tener d’occhio; e ancora della polvere di stelle e selfie che lasceranno dietro di sé Tilda Swinton (protagonista di “A Bigger Spalsh” di Luca Guadagnino) ospite nel cuore di Venezia nel palazzo di Toto Bergamo, Keira Knightley al fianco di Robin Wright ed Emily Watson (“Everest”), Jennifer Jason Leigh (“Anomalisa” in Concorso), Juliette Binoche (L’attesa” di Messina), Bérénice Bejo (“The childhood of a leader”) e della giurata Diane Kruger.

Per i cultori delle statistiche, i registi che partecipano per la prima volta al concorso della Mostra saranno sedici mentre i registi già vincitori del Leone d’oro saranno tre; 45 i Paesi partecipanti, inclusi la Città del Vaticano (con “L’esercito più piccolo del mondo” di Gianfranco Pannone), il Kirghizistan e la Grecia (con il film dal titolo profetico “Interruption”).

Per gli amanti dei lustrini si incomincia subito, già alla vigilia: primo party dal titolo “Spaces”sulla terrazza dell’hotel Danieli, il primo settembre, in onore di Alfonso Cuarón, premio Oscar per “Gravity” e presidente della Giuria di Venezia 72, il concorso. A seguire, cena inaugurale all’Excelsione e poi le feste degli sponsor, quella di Jaeger le Coultre e quell’altra di Moet & Chandon.

E ancora il gala di Women’s Night all’Excelsior il 5 settembre, le cene a PalazzinaG fino ai milioni di tazze di tè (caldo) offerte da Xie Xie, giovane brand di Taipei.

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