Dall’estero solo con Green pass. Gli alberghi bellunesi: «Ora respiriamo»
Via libera ai turisti dell’Unione europea: niente tampone per entrare in Italia
Ma gli operatori lanciano l’allarme rincari dei costi: «Andremo in sofferenza»
BELLUNO. Un primo sospiro di sollievo degli operatori turistici, impiantisti ed albergatori in primis. Lo tirano Walter De Cassan, presidente provinciale Federalberghi e Marco Grigoletto, capo regionale Anef.
«Finalmente le cose stanno andando nella direzione giusta», ha annunciato ieri il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. «Il Consiglio Ue ha deciso di permettere i viaggi solo con Green pass dal 1° febbraio senza ulteriori restrizioni alla libera circolazione». «È una notizia confortante, insieme alla conferma che i contagi stanno diminuendo», ci diceva ieri sera De Cassan, dopo essersi scusato per averci fatto attendere al telefono. «Il direttore generale ci ha confermato che la situazione sembra stia leggermente migliorando. Se questo sarà il trend dei prossimi giorni, potrebbero ritornare le prenotazioni. Almeno così ci auguriamo».
«La nostra paura», spiega infatti Grigoletto, «era che per le settimane bianche non sarebbero arrivate le famiglie di sciatori stranieri, con figli in minore età non vaccinabili».
Da due, tre giorni le disdette sono entrate in una fase di sospensione, mentre è arrivata qualche prima prenotazione. Anche dall’estero. Ieri De Cassan ha incontrato i colleghi consiglieri di Federalberghi per fare il punto della situazione su molti temi di attualità. «Sul fronte Covid, in vista del 1° febbraio, data di passaggio della validità del Green pass a 6 mesi, abbiamo chiesto al governo di riconoscere per gli stranieri la durata dei certificati rilasciati dai paesi di provenienza, così da metterli nelle condizioni di poter venire in vacanza in Italia senza problemi ed incertezze. Non eravamo ancora a conoscenza delle novità in campo Ue», spiega De Cassan. «La principale criticità è riferita ai ragazzi di età 12/ 18 anni, ai quali alcuni stati dell’Unione Europea (Polonia, Olanda, Belgio) ancora non somministrano la terza dose e si vedranno a breve scadere il Green pass: era sufficiente una deroga specifica».
Un passo in avanti, ma che non risolve questa criticità, è stato fatto – riferisce De Cassan – con la circolare del Ministro Speranza che toglie per i vaccinati l’obbligo di tampone prima di venire in Italia. Non bastassero gli effetti della pandemia, sulle imprese turistiche ora si fanno inaffrontabili i costi energetici ed ovviamente per le zone montane i costi di riscaldamento; voci di spesa che negli ultimi mesi fanno registrare incrementi insostenibili. «Su questo fronte», prosegue De Cassan, «se la politica non trova soluzioni per un veloce rientro alla normalità decine e decine di imprese turistiche andranno in grave sofferenza; pensiamo all’impatto dei costi di energia e combustibile per affrontare i mesi invernali. Tutto l’indotto rischierà di affondare sotto i colpi di bollette salate che ogni giorno gli associati ci fanno avere chiedendoci interventi incisivi».
Il direttivo di Federalberghi ha approfondito anche il tema del Fondo Montagna le cui risorse dedicate alle imprese turistiche dopo un anno devono ancora essere erogate. «Federalberghi Belluno si aspetta che la Regione consideri il comparto alberghiero come il filone che effettivamente, nei comprensori sciistici, ha sofferto maggiormente e meriti adeguate e proporzionate risorse. L’auspicio è di poter lavorare con la Regione per la redazione di un bando condiviso». fdm
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