Dall'orzo alla birra, il Feltrino fa tutto in casa
In birreria Pedavena la celebrazione del «tipico». A breve un punto vendita per i prodotti a km zero
PEDAVENA.
Mancava, in effetti, solo una festa della birra Dolomiti, a completare il ventaglio di celebrazioni per i prodotti tipici del Feltrino. La mancanza è stata cancellata con la prima edizione della festa dell'orzo che ha fatto sfilare in un'unica passerella i produttori del cereale - quelli della cooperativa La Fiorita di Cesiomaggiore - e il mastro birraio di Pedavena Gianni Pasa, che dall'orzo locale ottiene una birra speciale, quasi a chilometri zero.
Quasi, appunto, ma ancora per poco, perché il recupero della vecchia malteria nella fabbrica fondata dai Luciani potrebbe completare la filiera senza nessun apporto esterno al comprensorio. «A giorni abbiamo un incontro importante per definire la fase esecutiva del progetto», annuncia lo stesso Pasa. «Si tratta solo di acquisire un preventivo e valutare la fattibilità».
E' stata, alla fine, una festa per tutti. Cesiomaggiore con i suoi produttori, Feltre - da dove è partita la carovana con l'orzo - e Pedavena, destinazione finale, hanno vestito i panni dei promotori e dei protagonisti. Ma nel mercatino allestito nel parco della Birreria e poi sul palco della manifestazione sono stati rappresentati e ricordati tutti i fiori all'occhiello del cesto gastronomico feltrino: la zucca di Vas, il fagiolo di Lamon e quello gialet della Valbelluna, la patata di Cesiomaggiore, il mais sponcio, la noce feltrina, il pom prussian, i moroni serenesi e la fragola di San Gregorio (altra novità recente). Buoni - ma questo è un giudizio che spetta solo ai consumatori - molto richiesti sul mercato e sicuramente affidabili. Perché alla fine la differenza tra questi prodotti e altri è che i "locali" hanno un volto. E ieri chiunque poteva guardare in faccia i coltivatori d'orzo che forniscono la materia prima alla birra, così come tutti gli altri produttori, presenti ai banchetti, pronti a metterci la faccia una volta di più. L'orzo ha simbolicamente sfilato in carrozza, da Feltre al birrificio, dove la regina della festa l'ha consegnato al mastro birraio. La pioggia, inclemente, ha bagnato il battesimo della Dolomiti, pronta per essere spillata in una botte sistemata sul palco, ma non ha guastato la celebrazione. I balli del gruppo folk di Cesio hanno spezzato l'attesa, una sfilata di miss ha prolungato lo spettacolo. E gli amministratori locali si sono presi la ribalta per un tempo ragionevole, giusto il tempo di celebrare «il successo di una scommessa nata con qualche difficoltà, ma che si sta rivelando vincente». Parole del consigliere regionale Sergio Reolon, uno dei promotori dell'accordo tra la Fiorita e la birreria. E' stato anche il momento degli annunci. L'assessore all'agricoltura di Feltre Gianni Bertoldin ha dato quasi per fatto il recupero dell'ex centrale di Salgarda, dove «nascerà un punto di riferimento per tutti i prodotti tipici». Progetto in salita, in realtà, perché appeso ai fondi Brancher, che probabilmente non arriveranno, non per quell'intervento. Il sindaco di Pedavena Maria Teresa De Bortoli, invece, è stata un po' più concreta, annunciando l'apertura di un punto vendita di prodotti feltrini davanti alla Birreria. E premiando Lionello Gorza, gestore del locale e protagonista indiscusso, quando si parla di turismo. Aldilà degli slogan, dei buoni propositi e di tutte le strategie di marketing e di promozione, la sua Birreria anche ieri era pienissima, ed è così per tutta l'estate. (cric)
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