Dall’Osttirol al Cadore la lunga via degli alpinisti
Finanziato con 200 mila euro il progetto denominato “Dolomiti senza confini” 12 ferrate unite in ricordo della Grande guerra: sarà inaugurata il 9 giugno 2018
AURONZO. Cento anni dopo le Dolomiti costituiscono un ponte tra Italia e Austria attraverso Val del Gail, Pusteria, Cadore e Comelico. Il territorio a ridosso delle Tre Cime di Lavaredo, un tempo luogo di barriere tra guerra e odio, si ritroverà unito da una lunga via ferrata che avrà il compito, a partire dal 2018, di offrire nuovo impulso al turismo alpino.
“Dolomiti senza Confini” spicca il volo verso la sua realizzazione: l’avveniristico progetto che punta alla concatenazione di 12 vie ferrate per circa cento chilometri, è stato approvato e finanziato per una spesa complessiva di 200 mila euro. Nelle prossime settimane potranno iniziare i lavori di realizzazione dell’opera, che sarà inaugurata nell’estate del 2018 in concomitanza con l’anniversario dei cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale. C’è già una data: 9 giugno 2018, così come una serie di iniziative promozionali di avvicinamento. La prima si terrà a Pieve il prossimo 4 agosto.
Dodici, come detto, le vie ferrate interessate dal progetto “Dolomiti senza Confini”, alcune delle quali già oggetto di ristrutturazioni, come quella del monte Paterno che, partendo da forcella Lavaredo, attraverso le forcelle del Passaporto e del Camoscio e Cima del Paterno, porta alla forcella di Toblin. Le altre sono: ferrata Torre di Toblin a nord della forcella omonima che permette di raggiungerne la cima; ferrata degli Alpini 1915/1918, che collega il Passo Fiscalino con la forcella Collerena; strada degli Alpini, che collega la Cresta Zsigmondy con il Passo della Sentinella passando per forcella Undici; ferrata Costoni di Croda Rossa, che collega i Prati di Croda Rossa con la cima della Croda Rossa di Sesto; ferrata Zandonella, che porta dal vallon Popera alla cima della Croda Rossa di Sesto; ferrata del Monte Cavallino e ferrata D’Ambros sulla cresta della Pitturina. A queste vanno aggiunte altre vie realizzate ex novo: ferrata Roghel, che collegherà il vallon Popera con Ciadin de Stalata passando per i campanili del Popera; ferrata Cengia Gabriella che da Ciadin de Stalata porta all’alta Val Giralba; ferrata a sud della Croda dei Toni, che unisce Forcella Maria con Forcella dell’Agnello; ferrata Est detta del Camoscio.
I 12 itinerari, grazie agli interventi previsti, diventeranno un’unica e nuova Alta Via, che coinvolgerà una serie di soggetti appartenenti a Bellunese, Pusteria e Osttirol: guide alpine, sia italiane che austriache (alpenverein Osterreich), amministrazioni locali, Soccorso alpino e gestori di rifugi. I rifugi protagonisti di Dolomiti senza Confini (che ricopriranno il ruolo centrale di “sentinelle”, partecipando alle spese di gestione) sono: Berti, Auronzo, Carducci, Lavaredo, Lunelli, Coltrondo e Rinfreddo per l’Alto Bellunese; Comici-Zsigmondy, Fondo Valle, Pian di Cengia, Prati di Croda Rossa, Locatelli, Rudi e Nemes per la Pusteria; Fillmoore, Obstanzerseehutte, Porzehutte per l’Osttirol.
Il progetto vanta tre grandi obiettivi: messa in sicurezza, controllo e mantenimento dei percorsi; un’attività di promozione e informazione per lo sviluppo turistico transfrontaliero e la creazione di una rete di collaborazione in grado di coinvolgere tutti i soggetti interessati comprese le varie stazioni del soccorso alpino.
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