«Dateci più risorse per interventi di difesa del suolo»

BELLUNO. Un milione e 300 mila euro per le Unioni montane sono troppo pochi. A sollevare il problema, ieri, è stato Stefano Cesa, presidente della Valbelluna. Le Um ricevono dalla Provincia una quota...

BELLUNO. Un milione e 300 mila euro per le Unioni montane sono troppo pochi. A sollevare il problema, ieri, è stato Stefano Cesa, presidente della Valbelluna. Le Um ricevono dalla Provincia una quota dei canoni del demanio idrico, ma se fino a un paio di anni fa la cifra si aggirava sui tre milioni di euro, l’anno scorso è scesa a uno. Quest’anno a 1,3.

I presidenti ne hanno parlato e hanno predisposto un ordine del giorno, presentato ieri nell’assemblea dei sindaci che serviva per approvare il bilancio 2016 di Palazzo Piloni. Con il documento i presidenti chiedevano di destinare maggiori risorse alle Unioni e anche di rinnovare la convenzione che disciplina i rapporti che gli enti che amministrano e la Provincia.

Quest’anno i canoni del demanio idrico serviranno per finanziare molti interventi sulle scuole (su questo punto Cesa ha puntualizzato di non essere in disaccordo) ma anche ma la manutenzione straordinaria della viabilità provinciale storica e alcuni interventi urgenti sulle strade provinciali 10 e 22. «Le Unioni montane in questi anni hanno messo in sicurezza il territorio con i numerosi lavori che hanno effettuato», ha ricordato Ennio Vigne. «Le risorse del demanio idrico vengono usate in maniera impropria».

La rivendicazione delle Unioni montane ha trovato poco ascolto. Massaro aveva suggerito di ammorbidire l’ordine del giorno, definendo solo un impegno della giunta provinciale a reperire risorse per le Um, non a trasferire loro tutti soldi che saranno recuperati nel corso dell’anno.

Al termine della discussione Cesa ha preferito ritirare l’ordine del giorno, con la promessa però di trovare una soluzione entro settembre al problema dei trasferimenti. (a.f.)

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