De Bona: «La burocrazia rischia di uccidere il volontariato»

L’allarme del presidente dell’Abm: «Troppi adempimenti stanno facendo scomparire manifestazioni tradizionali dei nostri paesi»



«Troppa burocrazia sta rischiando di soffocare tutte le associazioni di volontariato del nostro territorio. Le nostre segreterie e i nostri soci sono troppo impegnati nell’adempiere agli obblighi imposti dal governo, e così alla fine per la nostra attività resta poco o niente, anche in termine di risorse economiche».

Il presidente dell’Associazione Bellunesi nel mondo, Oscar De Bona ha chiesto ieri, davanti all’assemblea riunita in via straordinaria per votare il nuovo statuto imposto dalla norma sul Terzo settore, un ordine del giorno per far capire a chi ci governa «che non si può andare avanti così. Nei piccoli paesi ormai non fanno neanche più alcune iniziative storiche, perché ci sono troppe carte e troppi ostacoli da superare per poterle realizzare. E così si perdono le tradizioni, si perdono manifestazioni che caratterizzavano il nostro territorio, la nostra gente. E non è giusto. A me non interessano soldi e contributi, se non mi danno procedure semplici per attuare i progetti», dice ancora De Bona che aggiunge: «La forte componente dei burocrati presente dappertutto sta rovinando ogni cosa. E non solo dobbiamo adempiere a queste cose, ma per farlo ci chiedono anche dei soldi che vanno ad incidere sui nostri bilanci».

Il presidente ha precisato che il volontariato è «esausto, dovendo seguire tutte le modifiche che il legislatore fa praticamente ogni giorno. Basti pensare soltanto che aggiornare il nostro statuto (votato dall’assemblea e i cui ritocchi con la redazione del regolamento saranno eseguiti entro il maggio 2020, ndr) in base alla nuova legge sul Terzo settore che ci permetterà di accedere a finanziamenti importanti per la nostra attività, ci è costato ben mille euro. Dovrebbe essere lo Stato a pagarci queste spese. Anche il nostro bilancio è caricato più di questi adempimenti che di altro».

De Bona ha parlato, poi, anche della questione delle bollette dell’acqua, parecchio elevate e recapitate in questi mesi ai soci.

«Qualcuno si è trovato anche con cifre cinque volte più elevate di prima, ma per evitare che si verifichino ancora queste situazioni, abbiamo ottenuto di portare i rappresentanti della nostra associazione all’interno dell’Autorità di bacino, così da poter conoscere e discutere insieme con i sindaci certe scelte».

Importante anche il progetto presentato dall’Abm in collaborazione con Confindustria Belluno, relativamente all’avvio di un portale dove domanda e offerta di lavoro potranno intercettare anche i 1.008 giovani bellunesi residenti all’estero. «A sostenere questo sportello on line, il cui progetto è stato consegnato alla Regione per accedere a fondi ad hoc, sono gli industriali, ma vedremo se è possibile recuperare qualche risorsa anche dal Fondo welfare provinciale. Lo scopo finale è quello di far tornare in patria i ragazzi che hanno cercato altrove la fortuna. Questo», conclude il presidente, «è il proseguimento del nostro sito Bellunoradici.net, nato per tenere comunque i contatti con chi vive all’estero. Le nostre imprese, infatti, qualora cerchino figure specifiche, potranno sempre contattare questo portale per capire se ci sono le competenze cercate all’estero». —



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