De Carli: «Un buon risultato Ora attendiamo la norma»
BELLUNO. L’unica ad essere contenta dell’abolizione dei voucher è la Camera del lavoro che ne aveva chiesto l’eliminazione tramite un referendum.
«È un buon risultato che portiamo a casa, non solo per i voucher ma anche per gli appalti. La nostra battaglia per la loro eliminazione, però, non finirà se non quando ci sarà la legge vera e propria che metterà nero su bianco questa decisione del governo», precisa Mauro De Carli, segretario della Cgil bellunese, che se la prende con chi, dopo averli criticati, ora si fa paladino dei voucher. «Negli esponenti di Confcommercio, degli Industriali e di altri pezzi del mondo del lavoro trovo una grande ipocrisia. La stessa Confindustria si lamenta ora, ma utilizzava soltanto il 4% dell’ammontare complessivo dei voucher. Capisco meglio», prosegue De Carli, «i commercianti perché è proprio tra le loro fila che c’è stato un dilagare di questi contratti in forma impropria. Nel commercio tantissimi sono passati ai voucher. Questo non è certo un indice del rispetto del lavoratore che con questi strumenti, per fortuna ora aboliti, viene privato di tutti i diritti e sussidi. I datori di lavoro prima hanno sfruttato questa opportunità, malgrado le ridotte tutele degli addetti, ora invece protestano contro il decreto legge».
Decreto che ha tempo 60 giorni per essere convertito in legge dello Stato. «Fino ad allora continueremo a perorare la causa del referendum: l’8 aprile, infatto, è già stata fissata la data per una manifestazione ad hoc a Roma».
Per quanto riguarda il lavoro nero, il segretario della Cgil non si dice preoccupato, «anche perché secondo la relazione del presidente dell’Inps, Boeri, nemmeno i voucher hanno fatto emergere elementi di lavoro sommerso. Il che vuol dire che chi non lavorava in regola ha continuato a farlo. Anzi, i voucher non hanno fatto che aumentare il lavoro nero». Per De Carli siamo di fronte «ad una strumentalizzazione della decisione del Consiglio dei Ministri. Nessuno dice che in realtà i datori di lavoro hanno abusato in maniera indecorosa di questi contratti. Ora però attendiamo una legge che regolarizzi i cosiddetti “lavoretti”, i piccoli lavori domestici o di giardinaggio. Come Cgil abbiamo presentato una proposta di legge in cui riscriviamo in maniera corretta l’uso dei voucher».
Per Stefano Calvi, della Fisascat Cisl, «i voucher andavano bene per determinati lavori soprattutto nel turismo, per gli studenti che avevano bisogno di arrotondare nel week end. Se fossero stati posti dei limiti di gestione e di categorie potevano essere utilizzati ancora. Ma come tutto in Italia, le buone cose alla fine degenerano». (p.d.a.)
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