De Carlo ad Agorà «Equitalia va abolita anche come metodo»

CALALZO. «Non deve essere abolito solo il nome, ma l’intero sistema e i metodi». Il sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, torna a parlare di Equitalia. Lo ha fatto ieri mattina in collegamento...
Gli sportelli per il pubblico di Equitalia di piazza Dante, Genova, 19 settembre. ANSA/LUCA ZENNARO
Gli sportelli per il pubblico di Equitalia di piazza Dante, Genova, 19 settembre. ANSA/LUCA ZENNARO

CALALZO. «Non deve essere abolito solo il nome, ma l’intero sistema e i metodi». Il sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, torna a parlare di Equitalia. Lo ha fatto ieri mattina in collegamento via skype con la trasmissione di Rai Tre “Agorà”. «Mi hanno contattato perché il premier Matteo Renzi ha dichiarato che procederà all’abolizione di Equitalia. E il sottoscritto è stato uno dei primissimi ad aver “de-equitalizzato” il proprio paese», ricorda il primo cittadino. «Una decisione presa nel 2010, mentre altri Comuni continuano a sfruttare le proroghe fatte dal governo. A Calalzo abbiamo detto basta a Equitalia, le riscossioni coattive dei crediti vengono fatte tramite l’Unione Montana. E posso assicurare che i miei cittadini pagano più regolarmente di quanto facevano quando c’era Equitalia. Ricordo poi che il servizio svolto da quest’ultima, oltre che disumano con le persone - e io non voglio essere complice di chi ha fatto finire gente sulla strada - ha anche costi notevoli per le amministrazioni».

Renzi ha annunciato la riforma della riscossione dei tributi, dichiarando che entro l’anno arriverà il decreto che cambierà il modo di concepire il rapporto tra fisco e cittadini. Ed Equitalia non ci sarà più. «L’importante è che non ci si limiti ad abolire il nome», ribadisce De Carlo. «È il metodo nella sua interezza che deve essere eliminato. Sulla questione il governo è in ritardo colpevole. Ho anticipato un decreto del 2011. È da allora che i Comuni devono togliere la gestione dei tributi dalle mani di Equitalia, ma il governo ha concesso ben otto proroghe, da sei mesi l’una. Quindi, le ultime dichiarazioni di Renzi sono quanto mai paradossali».

«È vero che il premier, quando era sindaco di Firenze, è uscito da Equitalia, nel 2012», continua De Carlo, «ma lo ha fatto grazie a un intervento di Francesco Torselli, consigliere di Fratelli d’Italia, e perché in quella seduta c’erano numerosi assenti». De Carlo sottolinea poi che l’uscita di Calalzo da Equitalia è arrivata «prima che i Grillini se ne accorgessero e prima che Forza Italia si svegliasse dal suo torpore colpevole. Le responsabilità non sono solo di Visco, che ha inventato Equitalia», continua, «ma anche dei ministri che hanno trasformato questo strumento in qualcosa di negativo. Ad “Agorà” c’era Tremonti e, alla domanda su Equitalia, ha glissato. Mi sarebbe proprio piaciuto potergli dire qualcosa».

Martina Reolon

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