De Carlo escluso dal Parlamento: «Una delusione enorme, mi dispiace per tutti»
Il sindaco di Calalzo superato nel riconteggio dei voti da un calabrese
Stefano da Rin Puppel-Perona-Calalzo di Cadore-Festa in Piazza per l'elezione del Sindaco De Carlo Luca alla Camera dei Deputati
BELLUNO. «Non possiamo far altro che andare oltre». Luca De Carlo ha da poco ricevuto la conferma della sua esclusione dagli eletti alla Camera e non cerca di celare la sua delusione, ma appare quanto mai saggio e pacato. «Io non farò nessun ricorso, perché il mio è un cameratismo vero e sono una persona corretta, quindi non ci penso proprio a fare ricorso contro il mio stesso partito, anche se della Calabria. Certo, il fatto che spuntino 4 mila voti che non c’erano dieci giorni fa è una cosa strana, ma non ho gli strumenti nè la malizia per pensare che i dati siano sbagliati».
Il sindaco di Calalzo spiega: «È come un dramma, ma sportivo. La situazione è pesante perché ci siamo illusi per 13 giorni di avere un eletto in più bellunese e cadorino. Mi dispiace non solo per me stesso, ma anche e soprattutto per i tanti che hanno festeggiato con me nei giorni scorsi». La candidatura di De Carlo era tutt’altro che blindata e l’iniziale elezione era arrivata inattesa e insperata, per questo i festeggiamenti erano stati così intensi. «Il riconteggio ci riporta sulla Terra», osserva De Carlo, «ma resto felicissimo per il risultato elettorale ottenuto da Fratelli d’Italia in provincia di Belluno e che non viene sminuito da questa notizia».
La delusione però è profonda: «Sotto il profilo umano è una grossissima delusione, umanamente devo trovare la strada più serena per venirne fuori, con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per riuscire ad ottenere un buon risultato». Oggi De Carlo sarà alla conferenza stampa organizzata nei giorni scorsi da FdI con gli eletti di origine bellunese Marco Osnato e Ciro Maschio, ma non vuole pensare al ricorso avviato da Forza Italia: «Non intendo illudermi una seconda volta», e agli amici che condividono la sua tristezza promette un’altra festa a scopo consolatorio.
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