De Kunovich promette un patto con le associazioni per tenere in ordine i parchi

Idee e progetti dell’assessora all’ambiente, la più votata del centrodestra: «Il personale è poco, cerchiamo soluzioni».

Si valuta la possibilità di creare un polo logistico della Protezione civile alla ex caserma PIave

Alessia Forzin
Lorenza De Kunovich
Lorenza De Kunovich

BELLUNO. Vive a Sois e ha lavorato per Feinar, anche se ora si dedicherà a tempo pieno al Comune. Quello di Lorenza De Kunovich è un ritorno alla politica, dopo aver già fatto parte dell’assemblea cittadina nel 2007, dove aveva ricoperto anche il ruolo di vicepresidente del consiglio, ed essere stata dal 2009 assessore provinciale durante la presidenza Bottacin.

Nel 2022, a più di dieci anni di distanza dagli ultimi incarichi, si è ripresentata alle comunali e con le sue 135 preferenze è risultata non solo la più votata della Lega, ma la donna con il maggior consenso elettorale di tutta la coalizione di centrodestra.

Il sindaco De Pellegrin le ha affidato le deleghe ad ambiente, agricoltura, Protezione civile, gestione dei parchi e delle aree cimiteriali.

A volte ritornano. Lei che aveva già avuto modo di conoscere la macchina comunale, in questi primi giorni dall’inizio del nuovo incarico ha notato delle differenze rispetto al passato?

«Sicuramente apparteniamo ad un’epoca molto più social, dove la buona o cattiva amministrazione viene spesso disegnata attraverso la comunicazione. Saper comunicare bene è certo importante, ma non sufficiente, perché dopo un po’ la gente verifica se fai quello che dici ed è su quello che effettivamente fai che ti giudica. Prendiamo ad esempio parchi e cimiteri, che in questi giorni ho già iniziato a visitare uno ad uno: puoi lodarti quanto vuoi su facebook o instagram, ma se poi le persone trovano l’erba alta trenta centimetri si sentono prese in giro».

Le manutenzioni da fare sono molte e i dipendenti comunali pochi. La preoccupa?

«Che gli operai siano pochi è un dato di fatto. Ora sto vedendo come mettere in moto la macchina e sto facendo anche alcune valutazioni per esempio sulla possibilità di affidare alcuni interventi all’esterno. Magari chiedendo la collaborazione di qualche associazione di volontariato, ad esempio per i parchi. Vedremo se sarà possibile attivare anche questo canale».

Viviamo in anni delicati dal punto di vista climatico. Tra le sue deleghe ci sono la Protezione civile e l’ambiente. Ha già qualche idea?

«Nelle prossime settimane sarà mia premura prendere contatto con le associazioni di volontariato di Protezione civile presenti in città, per valutare anche con loro le necessità del territorio. Appena avrò modo di studiare nel dettaglio i documenti in Comune cercherò inoltre di capire se la precedente amministrazione avesse preso in considerazione la possibilità di creare un polo logistico, che magari potrebbe trovare posto alla caserma Piave, una richiesta che so essere stata da tempo avanzata da varie realtà di Protezione civile».

E sull’ambiente?

«La tematica è talmente complessa e delicata che non si può certamente liquidare in due parole. Ho la necessità, anche in questo caso, di prendere in mano tutti i dossier presenti e poi approfondire per capire quali siano le prime necessità di intervento. Certo in questi settori mi confronterò con l’assessore regionale Bottacin, che per preparazione ma anche per consenso non ha eguali sul territorio».

E in relazione alla delega all’agricoltura?

«Anche in questo settore la cifra del mio mandato sarà l’ascolto. Sentire le esigenze di un comparto assolutamente importante per il territorio e tradurre in azioni, per quanto possibile e nei limiti della competenza comunale, le loro richieste».

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