De Mas, chiesta la cassa straordinaria per un anno
BELLUNO. Cassa integrazione straordinaria per un anno per i 57 dipendenti della De Mas Annibale di Belluno.
La ditta, che ha la sede in via Vittorio Veneto e filiali a Feltre, Lozzo di Cadore e Cortina, produce piastrelle, articoli di idraulica e riscaldamento, sanitari e arredo bagni e tutto quanto serve per l’edilizia. È una delle più grosse aziende in questo settore e anche una delle storiche del territorio bellunese che inizia a risentire della crisi.
«Quella della cassa», precisa Mauro De Carli della Filcams Cgil, «è una misura che abbiamo adottato per dare il tempo all’azienda di riorganizzare il lavoro, adeguandolo alle mutate esigenze del mercato. Potenzialmente», prosegue De Carli, «la Cigs interessa tutto il personale. Essendo un’azienda collegata al settore edile ha risentito delle difficoltà del comparto. E per restare al passo è necessario mettere in atto un piano di riorganizzazione del lavoro. Quello che abbiamo chiesto è una cassa integrazione straordinaria per crisi, anche se poi servirà per salvaguardare negli effetti, un'azienda sana e la sua occupazione».
I sindacati evidenziano come in questo anno (la cassa è partita a giugno) «dovremo capire se ci sarà la ripresa del mercato e quale sarà la riorganizzazione migliore da dare alla società. Un passaggio delicato che intendiamo come sindacati gestire insieme all’azienda, perché possa essere poi più snella e più efficace». Ad oggi non c’è una quantificazione delle persone che dovrebbero essere tagliate, «tutto è legato a uno studio che l'azienda è impegnata a presentarci. Anche se alla fine potremmo trovarci di fronte a qualche persona in più da gestire, tramite una mobilità volontaria».
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