De Mas, stipendi fermi a maggio
BELLUNO. È ancora vita dura per le imprese legate all’edilizia, costrette a fare i conti da un lato con una diminuzione degli ordini e dall’altro con i fallimenti delle ditte per conto delle quale lavoravano, fornendo loro il materiale necessario. È questo il caso della società De Mas di via Vittorio Veneto a Belluno, che fornisce prodotti per l’edilizia, la termoidraulica, piastrelle e arredobagno e che conta altre quattro filiali in provincia tra Cortina, Lozzo di Cadore e Feltre.
La ditta, proprio la settimana scorsa, ha terminato la cassa integrazione e quindi, da lunedì, i 49 dipendenti torneranno a pieno regime, anche se attendono di ricevere parte dello stipendio dal maggio scorso.
«Una situazione che si è creata visto che anche i tempi di pagamento si sono ristretti», precisa Stefano Calvi della Fisascat Cisl, «costringendo la società a saldare i conti in 20 giorni, invece dei sei mesi di un tempo. Questo ha portato la ditta a una carenza di liquidità e a farne le spese sono stati i lavoratori. Ma ci siamo accordati affinché entro metà ottobre venga pagato lo stipendio di maggio e poi, ogni mese,siano anticipate delle somme a saldo dei salari successivi, per arrivare a rimettersi al pari entro dicembre. Infatti, entro la fine dell’anno, la ditta riuscirà a portare a termine alcune operazioni per sanare la situazione finanziaria deficitaria attuale. Non dimentichiamo», conclude Calvi, «che la De Mas è la più grande ditta nel campo dell’edilizia presente nel Bellunese, dopo che la Fadalti ha chiuso i battenti. Sicuramente, risente della crisi del comparto edile, che speriamo possa ripartire al più presto, visto che sono anni ormai che vive in una sorta di stand by. A creare questo problema, comunque, hanno inciso molto anche i fallimenti di alcune ditte per cui la De Mas lavorava e che l’hanno messa in difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di liquidità».
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