De Menech: «Basta ai giochi di poltrone»

Il segretario regionale difende la riforma Delrio e invita alla coesione per rilanciare l’economia
Conferenza stampa di Roger De Menech con Fabio Bristot e Claudio Bressa per presentare il dossier sulla sicurezza in volo
Conferenza stampa di Roger De Menech con Fabio Bristot e Claudio Bressa per presentare il dossier sulla sicurezza in volo

BELLUNO. Serve un cambio di passo che inizi da programmi condivisi. Il segretario regionale del Partito Democratico Roger De Menech invita al dialogo per il bene della Provincia. «Il Bellunese ha bisogno di una guida autorevole, innovativa e capace di rappresentare tutte le aree e le istanze provenienti dalle sue componenti» spiega in una nota, «l’elezione del presidente della Provincia che ci vedrà impegnati entro la fine di settembre, costituisce un banco di prova sul futuro dell’ente, ma soprattutto per l’intero territorio. Il centrosinistra ha oggi la responsabilità di guidare il processo di cambiamento in corso».

«La riforma Delrio ha cancellato le Province delle aree metropolitane, ha svuotato di competenze e funzioni tutte le altre e ha potenziato tre soli enti in Italia per le loro caratteristiche di province interamente montane e confinanti con stati esteri» spiega, «una di queste è la Provincia di Belluno. È chiaro a tutti che le maggiori competenze e l’autonomia prevista dal governo a cui la Regione Veneto dovrà dare seguito impongono un netto cambio di passo rispetto al passato».

«Il tempo dei giochini di potere della vecchia politica è tramontato» afferma De Menech. Parole che sembrano parlare a tutta la platea politica bellunese, dal centrodestra allo stesso centrosinistra nel quale si riconosce il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, fuoriuscito dal Pd ma con una maggioranza sempre più risicata. «È nostra intenzione avviare un confronto aperto con tutti i soggetti disponibili a spendersi coraggiosamente per il territorio al di là degli schieramenti di appartenenza» continua il segretario, «il centrosinistra offre e pretende discontinuità rispetto al passato. Lo fa per non ripetere errori grandi e piccoli, tra cui annovero la gestione partitica e non manageriale di Bim – Gsp che ha portato all’aumento vertiginoso delle tariffe dell’acqua. Lo dico senza timori: i punti di accordo con le forze politiche e i loro rappresentanti chiamati a votare a settembre li dobbiamo trovare su come rilanciare l’economia, non sulle poltrone. Per il centrosinistra il tema principale è la competitività del sistema economico territoriale».

De Menech insiste sulla necessità di traghettare il territorio fuori dalla crisi. «Le imprese, i professionisti e i lavoratori bellunesi faticano più di altri territori a gestire la transizione da un’economia prevalentemente improntata alla produzione industriale a un modello di servizi e produzioni specializzate ad alto valore aggiunto. Le difficoltà di partenza dovute alle condizioni geografiche, sono aggravate dalla carenza di infrastrutture di base e da una cultura della “paura” che porta costantemente i nostri amministratori a dividersi invece che a coniugare le forze disponibili». La proposta del Pd punta a estendere la banda larga in tutte le comunità bellunesi, riqualificare e velocizzare i collegamenti ferroviari e di trasporto pubblico locale interni e verso la pianura, «un’operazione di trasparenza politica e amministrativa che prevede una credibile e autorevole rappresentanza di tutte le vallate bellunesi nel nuovo consiglio provinciale. Per trasformare in opportunità quelli che un tempo erano i nostri punti deboli dobbiamo accogliere tutte le esigenze di una provincia così ricca e variegata».

«In conclusione» si legge nella nota «la riforma Delrio ci offre l’opportunità di guidare il cambiamento. Assegna maggiori competenze e pezzi di reale autonomia alla Provincia di Belluno. Non sprechiamo l’occasione che ci è data azzuffandoci per qualche poltroncina di poco conto. Operiamo invece per trasformarla in valore, lavoro e una migliore qualità della vita dei bellunesi».

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