De Rigo, la produzione sarà accentrata a Sedico

L’azienda sta assumendo personale a tempo determinato nel Bellunese Nell’aria l’intenzione di chiudere lo stabilimento friulano di Ronchi dei Legionari

SEDICO. Cambiamenti in vista alla De Rigo Refrigeration di Sedico. L’azienda bellunese, infatti, avrebbe intenzione di dismettere il sito di Monfalcone, dove è presente con il marchio Detroit Refrigeration, per accentrare la produzione nella sede centrale di Sedico. Nel frattempo, però, è stato aperto uno stabilimento in Serbia. Una situazione che pare non avere alcun risvolto negativo per la sede bellunese che sta già assumendo personale a tempo determinato.

La situazione friulana. È di ieri la notizia dell’apertura di «un nuovo fronte di crisi con 140 posti di lavoro a rischio alla Detroit Refrigeration», stabilimento occupato nei giorni scorsi dai lavoratori, perché «la società ha bloccato le commesse di lavoro e per i primi di marzo la produzione sarà fermata», denuncia il vicepresidente e assessore regionale alle attività produttive del Friuli, Sergio Bolzonello, che teme il dirottamento della produzione negli stabilimenti serbi.

Nel Bellunese. Nella sede centrale della De Rigo Refrigeration, dove lavorano circa 170 dipendenti, non c’è preoccupazione, anche se il sindacato non abbassa la guardia. «Dai colloqui che abbiamo avuto qualche settimana fa», precisa Paolo Da Lan, segretario della Uilm, «sappiamo che l’azienda aveva intenzione di spostare le lavorazioni dal Friuli a quassù. Si tratta di un progetto pianificato nel tempo e segue il potenziamento e lo sviluppo della sede di Sedico, dove sono stati trasferiti uffici, produzione e lavoratori da Trichiana».

Questo spostamento, assieme al possibile ridimensionamento del sito goriziano, «non dovrebbe portare risvolti negativi qui. Non abbiamo evidenziato alcuna situazione di crisi e non ci sono problemi a livello occupazionale, industriale e produttivo», sottolinea Luca Zuccolotto, segretario della Fiom Cgil. «Nell’ultimo periodo la De Rigo ha assunto anche diverse persone con contratti a tempo determinato».

Preoccupazione. Malgrado queste condizioni, però, il sindacato tiene alta la guardia. «Dopo le notizie che abbiamo avuto relative allo stabilimento di Ronchi dei Legionari», dice Da Lan, «sicuramente non siamo tranquilli. Per questo motivo ci muoveremo con la proprietà per capire le ricadute che ci saranno e cosa succederà. Le aperture di filiali in Serbia, infatti, non possono lasciarci sereni. Prima di tutto perché non ne sapevamo nulla e poi perché vogliamo comprendere che intenzioni abbiano gli amministratori riguardo a questa nuova apertura».

Resta però il fatto, come evidenziano Zuccolotto, Da Lan e Bruno Deola della Fim Cisl che «il settore del freddo pare risentire meno di quanto previsto della crisi. Per il metalmeccanico è il fiore all’occhiello».

Paola Dall’Anese

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