De Rigo, rubati 500 prototipi
LONGARONE. Nuovo furto di occhiali alla De Rigo di Longarone. Dopo i colpi del 2011 e del 2013 e quello tentato nel 2015, l’azienda è stata nuovamente colpita nella notte tra giovedì e venerdì. Simili alle volte precedenti le modalità dell’azione dei ladri, che sono entrati nello stabilimento attraverso un lucernario, dopo aver rotto la recinzione di ingresso. Stavolta il bottino è stato meno rilevante del passato. I ladri non hanno trovato prodotti finiti, ma solo prototipi in fase di studio ed elaborazione.
Dall’azienda di Longarone i ladri hanno portato via 500 pezzi, per un valore stimato di circa 30 mila euro di danno complessivo.
Poco evidenti i segni di scasso, tanto che ad accorgersi del furto sono stati dipendenti dopo essere entrati nello stabilimento e aver iniziato l’attività quotidiana. Subito sono stati chiamati i carabinieri, che stanno indagando senza tralasciare nessun dettaglio. A Longarone, lungo la viabilità principale, ci sono telecamere in grado di identificare le targhe delle auto anche di notte, oltre alle telecamere presenti in zona industriale. Le riprese registrate durante la notte sono già state richieste e nei prossimi giorni verranno visionate con attenzione per capire se potranno essere utili.
I rilievi sul posto, invece, sono già stati effettuati e i carabinieri del Comando provinciale di Belluno, coordinati dal capitano Dario Di Iorio, sperano di riuscire a scoprire i responsabili del furto, come già avvenuto per i due precedenti, quando i danni erano stati molto più ingenti: 250 mila euro nel giugno del 2013, quando furono rubate 14 mila paia di occhiali (a processo ci sono tre romeni) e 200 mila euro nel febbraio del 2011 per 10 mila occhiali (erano coinvolti tre croati). Nel maggio dello scorso anno, invece, i malviventi erano stati allontanati dall’allarme, che però stanotte non ha suonato e anche questo problema va accertato.
Il lucernario dal quale sono entrati i ladri si trova sul tetto, raggiunto attraverso una scala e da lì i malviventi si sono, molto probabilmente, calati con una corda fino ai locali del magazzino dove speravano di trovare molto di più.
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