De Sandre: «Importante l’informazione e il mutuo aiuto»
BELLUNO. «Continueremo a sviluppare l’approccio dell’auto mutuo aiuto nella cura del gioco patologico. Patologia che in provincia vede già in terapia 66 persone (di cui 41 nel distretto di Belluno e...
Alfio De Sandre
BELLUNO. «Continueremo a sviluppare l’approccio dell’auto mutuo aiuto nella cura del gioco patologico. Patologia che in provincia vede già in terapia 66 persone (di cui 41 nel distretto di Belluno e 25 nel Feltrino). E ora a maggior ragione lo potremo fare grazie alle risorse stanziate in gran parte dal Ministero e poi dalla Regione Veneto proprio per contrastare una malattia che sta dilagando distruggendo persone e famiglie». Il direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Usl 1, Alfio De Sandre, plaude al piano di prevenzione e contrasto varato ieri dalla giunta regionale e che vede l’investimento di 5,3 milioni di euro che dovranno essere distribuiti prossimamente alle varie aziende sanitarie. «Ancora non sappiamo quali saranno i criteri della divisione delle risorse», precisa De Sandre, «ma è importante che si faccia qualcosa in maniera strutturata per questo problema».
In provincia il fenomeno è diffuso, anche se molto è ancora il “sommerso”. Colpisce uomini e donne ancora in età lavorativa o in pensione e non risparmia i giovani. Sotto accusa i Gratta&vinci, le scommesse sportive, ma anche i giochi on line «soprattutto ad appannaggio dei ragazzi», commenta De Sandre. «Per questo la Regione intende attuare dei progetti di intervento mirati per categoria di persona, e sperimentare anche le comunità residenziali o semiresidenziali per disintossicare le vittime del gioco d’azzardo».
Un quarto dei fondi sarà destinato alla prevenzione mentre due terzi per interventi di cura e riabilitazione. «Il nostro obiettivo, però, sarà di continuare sui gruppi di auto mutuo aiuto già esistenti a Belluno, Feltre e Auronzo, ma anche nella prevenzione coinvolgendo scuole, parrocchie, comuni, associazionismo favorendo così l’accesso ai servizi socio-sanitari per chi è in disagio».
(p.d.a.)
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