De Toni: «Avrebbero dovuto parlare con ciascuna struttura»
ALLEGHE. «De Biasio vuole scaricare le responsabilità sugli albergatori, ma la verità è che sono stati loro a sbagliare la comunicazione». Il presidente del Consorzio degli operatori turistici di Alleghe-Caprile, Michele De Toni, rimanda le critiche al mittente. Non ci sta che passi l’idea che la rinuncia all’organizzazione dei campionati italiani di pattinaggio a rotelle sia colpa del disinteresse degli albergatori come sottolineato dal sindaco di Alleghe, Siro De Biasio.
«Hanno fatto un errore di comunicazione», dice De Toni, «e il messaggio che doveva passare non è passato. Il modo di intavolare l’organizzazione è stato completamente sbagliato. Ad Alleghe non puoi fare così, non puoi prima convocare le riunioni e poi definire la questione. Gli albergatori vanno coinvolti in un’altra maniera, non con una mail di due righe che finisce con il perdersi in mezzo alle altre. Bisogna andare uno per uno a spiegare le cose e poi organizzare l’evento nei dettagli».
Per De Toni gli organizzatori avrebbero dunque dovuto agire in un altro modo. «Io non so da altre parti, ma ad Alleghe devi fare così perché altrimenti i risultati saranno sempre questi. È già successo tante altre volte. Devi parlare con le strutture, dire loro cosa succederà al loro albergo, concordare il prezzo e le camere, concordare il margine economico per l’organizzazione. Solo a quel punto puoi fare le riunioni». Sul fatto che l’ultima (ma non solo) sia andata pressoché deserta (tre operatori su una cinquantina tra albergatori, affittacamere, bed&breakfast), De Toni sostiene che, nonostante fosse stata convocata a un’ora accettabile, si trattava comunque dell’ultimo venerdì di Carnevale, «non proprio un periodo facile per gli albergatori».
De Toni, inoltre, non concorda con la lettura apocalittica del turismo alleghese data da De Biasio. «Io non la vedo drastica come dice lui», continua. «Questo inverno non è andato malissimo. Certo abbiamo dei grossi problemi: il ricambio generazionale, le strutture vecchie, la mancanza di finanziamenti, tassazione elevata. Ormai i nostri alberghi sono tutti a conduzione familiare, il personale viene costantemente ridotto».
Per il presidente degli operatori sarebbe proprio questa situazione a determinare la mancanza di coesione fra gli albergatori. «Se non ci fosse il problema di dover riempire gli alberghi», chiude, «di dover fare promozioni e molto altro, forse ci sarebbe il tempo anche per partecipare alle riunioni». (g.san.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi