«Debiti al minimo, il ponte si può fare»

Jacopo Massaro sul bailey: «Abbiamo ereditato mutui da 11 milioni e 3,5 di rate. Adesso le risorse per il definitivo ci sono»

BELLUNO. L'odissea del ponte bailey avrà presto fine: lo assicura il candidato sindaco Jacopo Massaro che, conti alla mano, spiega come sarà finalmente possibile sostituire la struttura provvisoria con un'infrastruttura definitiva.

«Posizionare un ponte fisso al posto del bailey è ora possibile», spiega Massaro. «Grazie all'estinzione anticipata dei mutui per 9 milioni di euro, ora siamo in grado di accendere un nuovo mutuo che ci consente di sostenere autonomamente la spesa, che si aggira intorno ai 5-6 milioni di euro. Perché non l'abbiamo fatto prima? Perché non potevamo avere nuovo accesso a prestiti, visto lo stato di indebitamento del Comune. Nel 2012 (al termine dell’amministrazione Prade - Gamba) c'erano 11 milioni di debiti per mutui e rate da 3,5 milioni all'anno; noi oggi abbiamo appena 2 milioni di debiti per mutui e versiamo rate per 470mila euro all'anno, liberando così oltre 3 milioni di euro all'anno da investire in servizi ai cittadini, anziché continuare a versarli nelle casse delle banche».

La decisione di sostituire il bailey con un ponte definitivo è arrivata dopo aver valutato l'impatto del traforo di Col Cavalier sulla viabilità cittadina: «Il Castionese necessita di un collegamento che bypassi Via Miari, e questo non può tagliare fuori realtà importanti come Via Montegrappa, Visome e Rivamaor, dense di popolazione che oggi sfrutta molto di più il bailey rispetto alla galleria di Col Cavalier».

Per il nuovo ponte, sono già presenti degli studi di fattibilità, «che stiamo aggiornando alla luce delle normative più recenti e anche in un'ottica di valorizzazione dell'area del Piave e di Lambioi», spiega Massaro, che proprio in questo senso prospetta la realizzazione di un percorso ciclopedonale finalmente sicuro sulla nuova struttura.

Il costo dell'opera è alto, ma non preoccupa: «In questi anni, dal 2007 ad oggi, il Comune ha speso quasi 3,2 milioni di euro per affitto e manodopera, nonostante la riduzione delle spese di noleggio che siamo riusciti a rinegoziare nel 2014, riducendole di quasi il 30%», spiega Massaro. «Alla prossima scadenza (fissata per il 1 gennaio 2019 salvo proroga triennale, cosa finora sempre accaduta), avremo speso oltre 3,7 milioni di euro per un'opera provvisoria. Invece di mantenere questa spada di Damocle sulla nostra testa, pensiamo che sia ora di dare una risposta definitiva alla “questione bailey”, e lo possiamo fare grazie alla politica di riduzione del debito attuata negli ultimi cinque anni, senza mettere le mani in tasca a cittadini e imprese. Se si vuole realizzare un'opera, la soluzione si trova; si prendano ad esempio le scuole Gabelli: per tutti era un caso impossibile, ma oggi ci sono i cantieri al lavoro e una data per la riapertura».

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