Decalogo di Massaro per continuare il lavoro avviato
BELLUNO. I dieci comandamenti di Massaro. È stato illustrato lunedì sera al centro Giovanni XXIII il decalogo del candidato sindaco per continuare a far crescere Belluno. Dieci punti che toccano tutti gli aspetti della vita della città: «Sappiamo quali sono i punti forti di Belluno e quali le criticità su cui lavorare», ha spiegato Massaro.
Per quanto riguarda il sociale, «serve una politica che sopperisca in modo puntuale e universale ai bisogni dei cittadini», ha aggiunto. Spazio dunque a progetti dedicati alle famiglie come la Family Card e lo sportello famiglia, e attenzione alle fasce più giovani con la conferma di “Dote Sport” e “Dote Scuola” e la nascita di Dote Studio per gli studenti universitari.
Nel programma non mancano interventi su mobilità e viabilità (l’avvio del servizio bus a chiamata e la realizzazione di un ponte definitivo al posto del bailey), l’impegno sulla sicurezza stradale, con realizzazione di ulteriori marciapiedi, percorsi pedonali e attraversamenti rialzati. Anche l’ambiente gioca un ruolo importante, dal rafforzamento della rete delle piste ciclabili cittadine all’attenzione alla raccolta differenziata legata alla tariffazione più bassa d’Italia.
Ci sono poi i progetti di “consumo consapevole”, la difesa dei piccoli coltivatori locali con un mercato loro dedicato e la creazione di un marchio che identifichi i prodotti “Made in Belluno”. Un ruolo fondamentale avranno gli interventi di rigenerazione urbana e quelli sulla cultura.
Questi i dieci punti fondamentali di un programma condiviso dalle tre liste che appoggiano Massaro, presenti tutte all’incontro di lunedì sera.
Durante la serata, è stato anche distribuito il volumetto “Dieci punti per il futuro” che riassume in pillole l’intero programma e che è anche consultabile online dal sito massarosindaco.it.
Elettrodotto. Per errore nell’articolo apparso ieri “Massaro raccoglie l’appello all’unità” è stato scritto che il sindaco uscente si era astenuto quando in consiglio comunale venne approvato il protocollo d’intesa (dicembre 2008). In realtà Massaro votò contrario, si astenne al momento di votare l’immediata eseguibilità della delibera. (a.f.)
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